Il blog della I C: racconti, disegni, schemi, relazioni, foto, esperienze, riflessioni, articoli, creazioni, appunti, idee, problemi, progetti ed esercizi
domenica 28 febbraio 2016
sabato 27 febbraio 2016
"PETALOSO" E L'ACCADEMIA DELLA CRUSCA
Si può dire petaloso?
CLICCA QUI SOTTO
#petaloso - Matteo, la maestra, il fiore
petaloso e l'Accademia della Crusca
24 febbraio 2016
Tutto inizia con un post su Facebook della maestra Margherita:
"Qualche settimana fa, durante un lavoro sugli aggettivi, un mio alunno
ha scritto di un fiore che era "petaloso". La parola, benché
inesistente, mi é piaciuta, così ho suggerito di inviarla all'Accademia
della Crusca per una valutazione. Oggi abbiamo ricevuto la risposta,
precisa ed esauriente. Per me vale come mille lezioni di italiano.
Grazie al mio piccolo inventore Matteo". In allegato la maestra posta le
foto della lettera inviatale dalla Crusca che spiega che la parola
"petaloso" è ben formata e ce ne sono altre che seguono lo stesso
principio. Pelo+oso, per esempio, dà origine a peloso (pieno di pelo),
dunque ben potrebbe petalo+oso diventare "petaloso" (pieno di petali).
L'Accademia spiega poi come una parola entra nel vocabolario: se tanti
la usano e la capiscono diventa un vera "parola".
venerdì 26 febbraio 2016
UNA MATTINA ALLA SCALA
di Giorgio
Il giorno 26 febbraio, la maggior parte degli studenti della
scuola Santa Caterina da Siena è andata al Teatro
alla Scala, a vedere il Flauto Magico in versione per bambini. Al
teatro erano presenti anche altre classi di altre scuole. Quasi tutta la classe
IC era in platea e il resto della classe nei palchi. La sala era molto ben
allestita con un magnifico lampadario sul soffitto che mi ha lasciato stupito,
le poltrone erano molto comode e confortevoli, invece i palchi erano più
piccoli di quanto immaginassi ad eccezione del palco reale che era
stupefacente.
Il direttore d'orchestra era
Paolo Spataro. I principali personaggi
dell'opera erano Tamino, Pappageno, Pamina, Pappagena, la Regina della Notte,
Sarastro e le tre dame.
La storia si svolge in un mondo
simile a quello dell'antico Egitto e racconta come il valoroso Tamino riesce a
conquistare il cuore di Pamina, figlia della Regina della Notte grazie
all'aiuto del flauto Magico e dell'uccellatore Pappageno. Anche Pappageno trova
il suo amore: Pappagena.
In particolare, mi è molto
piaciuta l'ambientazione e gli attori anche se non riuscivo a capire bene
quello che dicevano malgrado l'opera fosse tradotta in italiano.
Mi ha colpito il fatto che,
essendo recitata dal vivo, ho potuto notare un piccolo incidente: a Sarastro è
caduto un pezzo del vestito.
Mi è dispiaciuto non poter
visitare il teatro alla fine dello spettacolo ma ho potuto incontrare gli
attori e farmi fare degli autografi sulla locandina dell'opera.
Questa giornata mi è molto
piaciuta perchè ho potuto visitare uno dei più importanti teatri del mondo,
l'opera è stata divertente e ho potuto apprezzare un'esibizione dal vivo.
di Marta e Silvia
Venerdì 26 febbraio siamo andati, con la
metropolitana, alla Scala per vedere Il
Flauto Magico per bambini. Prima di entrare nel teatro ci siamo divisi in
tre gruppi: un gruppo è andato con la professoressa Serafini, il secondo con la
professoressa Platania e due ragazze sono andate con la professoressa Maculan nei palchi. Quando siamo entrati abbiamo notato un bellissimo lampadario enorme
al centro della sala; sopra ogni tre o quattro palchetti c’erano delle luci. Le
poltroncine della platea erano comodissime e ricoperte di un morbido velluto
rosso, dalla nostra posizione si vedeva benissimo.
Il palcoscenico dove si esibivano gli attori era grande, su di esso c’era un grosso libro dove dei “pappagalli” giravano la pagina che era il luogo dove si ambientava, in quel momento, la storia. Gli attori erano i seguenti: Giovanni Romeo = Papageno, Giovanni Sebastiano Sala = Tamino, Fatma Said = Pamina, Yasmin Ozkan = Regina della notte, Elisa Huber = Papagena, Oganes Avakyan = Sarastro, Federica Lombardi = Prima Dama, Aya Wakizono = Seconda Dama, Chiara Tirotta = Terza Dama e Monostate = Francesco Castoro.
Questa uscita ci è piaciuta molto perché andare alla Scala è un’esperienza magnifica: Il flauto magico è stata un’opera veramente avvincente!
Il palcoscenico dove si esibivano gli attori era grande, su di esso c’era un grosso libro dove dei “pappagalli” giravano la pagina che era il luogo dove si ambientava, in quel momento, la storia. Gli attori erano i seguenti: Giovanni Romeo = Papageno, Giovanni Sebastiano Sala = Tamino, Fatma Said = Pamina, Yasmin Ozkan = Regina della notte, Elisa Huber = Papagena, Oganes Avakyan = Sarastro, Federica Lombardi = Prima Dama, Aya Wakizono = Seconda Dama, Chiara Tirotta = Terza Dama e Monostate = Francesco Castoro.
Questa uscita ci è piaciuta molto perché andare alla Scala è un’esperienza magnifica: Il flauto magico è stata un’opera veramente avvincente!
di Hiber
Il 26 Febbraio molte classi della Santa Caterina
sono andate alla Scala a vedere “Il flauto magico”, l’opera di Mozart, in una
versione speciale per le scuole. Con noi c’erano alcuni professori e un paio di
genitori.
Appena sono entrato, sono stato colpito dalla bellezza del
teatro: al centro della sala c’era un enorme, bellissimo lampadario; c’era un
grande palco dove si esibivano gli attori e sotto il palco, lo spazio riservato
all’orchestra, tutta di giovani.
Mi ha colpito anche lo stile delle maschere, erano tutti
uguali con una divisa molto elegante.
La storia è quella del principe Tamino che s’innamora di
Pamina, la figlia della Regina della Notte e viene incaricato da lei di salvare
sua figlia da un prepotente che l’aveva rapita. Tamino viene aiutato a salvare
la principessa da Papageno e grazie ad un flauto magico supereranno delle prove
e la libereranno.
Alla fine dell’opera, tutti gli attori che poi sono anche
cantanti essendo un’opera, ci aspettavano per salutarci e noi gli abbiamo
chiesto gli autografi.
Questa giornata mi è piaciuta molto perché per la prima volta
sono andato alla Scala, uno dei teatri più importanti del mondo, e ho visto un’opera.
di Lorenzo
Venerdì 26 Febbraio sono andato con la mia classe al teatro Alla Scala.
Entrati al teatro, ci siamo
tutti meravigliati per la grande bellezza del luogo, in particolare ci
ha colpito lo splendore del lampadario al centro della sala.
All' inizio dell'opera come
presentatore dello spettacolo è arrivato Papageno che ha iniziato ha
raccontare la storia del Flauto Magico.
In mezzo al palco c'era un
enorme libro che serviva come scenografia, ai lati c'erano due grossi
libri su cui era scritto il nome dell'autore dell' opera ed ai lati
erano raffigurate delle nuvole.
La parte che mi piaciuta di più
stata l'aria della regina della notte perchè secondo me, la cantante è
stata molto brava a cantare un pezzo così complesso; anche tutta la
musica mi è piaciuta molto perchè la conoscevo e mi dava molta serenità
.
Alla fine dello spettacolo ci siamo fatti fare gli autografi e una foto con i cantanti lirici.
Secondo me, in generale lo
spettacolo in sè era un po' troppo per bambini piccoli. Gli attori per
far partecipare i bambini delle elementari continuavano a rivolgersi a
loro e io ho trovato questa cosa un po' strana.
INTERVISTE A MASAL PAS BAGDADI
di Silvia e Marta
Mercoledì 24 febbraio è venuta
nella nostra classe Masal Pas Bagdadi che all’inizio ci ha fatto vedere un
video su di lei e poi ha risposto ad alcune delle nostre domande:
Data la sua esperienza nel kibbutz, ha qualche consiglio da dare a noi
ragazzi?
“Dovete impadronirvi del vostro
corpo e non dovete preoccuparvi o vergognarvi di quello che vi dicono gli
altri, ma dovete essere sicuri di voi”.
Secondo lei quali sono le differenze tra un asilo in Italia e uno in
Israele?
“In Israele tengono di più
all’educazione e si insegna ad amare la propria terra e che la libertà esiste
solo con i limiti”.
Com’è vivere in un kibbutz?
“La vita del kibbutz mi regalava
alcuni momenti immensi di felicità, conoscevo ogni tipo di albero, animale e
sapevo distinguere ogni tipo di fiore”.
Qual è stata la sua reazione per la mancanza di sua madre?
“Io avevo tantissima nostalgia
per mia madre, così tanta che mi ero messa d’accordo con mio padre adottivo per
fare una piccola vacanza a Tel Aviv con tutta la mia famiglia”.
Quali sensazioni ha provato quando è fuggita da Damasco?
“Le sensazioni che ho provato di
più sono state l’angoscia e la paura, ma ora so dominarle.
Le piace più il nome Masal o il nome Tune?
“Adesso mi piace più il nome
Masal che vuol dire fortuna”.
Ha ancora la bambola che le avevano regalato da piccola?
“Purtroppo no, l’ho dovuta
lasciare quando sono venuta in Italia”.
Qual è la cosa più bella della sua vita?
“Siete voi!”
Come mai suo papà è stato messo in prigione?
“Mio papà è stato fatto
prigioniero dagli Arabi perché pensavano che fosse una spia israeliana”.
Quanti libri ha scritto?
“Ho scritto tredici libri, tre
sono sulla mia vita: A piedi scalzi nel
kibbutz, Ho fatto un sogno e Mamma Miriam”.
La visita di Masal Pas Bagdadi ci è
piaciuta molto e l’abbiamo trovata molto interessante. Alla fine Masal ci ha
insegnato una bella canzone sulla pace in israeliano che era composta da tre
parole: Hevenu Shalom Alechem che
vuol dire Abbiamo Portato La Pace A Voi.
Cantiamo insieme!
CLICCA QUI SOTTO
Il giorno 24 febbraio la
scrittrice Masal Pas Bagdadi è venuta nella nostra classe a
raccontarci della sua vita, noi le abbiamo fatto alcune domande, ecco
le mie:
Cosa si ricorda all'epoca in cui
viveva nel kibbutz?
<<Mi
ricordo quando mi regalarono una bambola con la testa rotta. Io l'ho
riparata, poi mi sono detta: le cose si possono aggiustare, anche le
cose della testa, ovvero i pensieri.
Questo pensiero
della mia infanzia mi ha permesso di guarire anche le ferite
psichiche dovute alla separazione da mia madre e dalla mia
famiglia.>>
Che cosa pensava su quell'aereo che
la portava a Tel Aviv?
<<Mi
sono trovata nel cortile della nostra casa a Damasco, nel ghetto. Era
l'ora del tramonto, davanti a me la sagoma di Rachel, la sarta che
stirava con il ferro a vapore. Cantava e diceva che si sarebbe
sposata solo a Gerusalemme.
I suoi sogni ad
occhi aperti consideravano tutta la nostalgia degli ebrei in
esilio.>>
Com'era il ghetto?
<<Un
cortile dove vivevano quattro o cinque famiglie. I venditori arabi
arrivavano ogni venerdì con frutta e verdura , ricordo il profumo
intenso dei meloni e delle susine matura. Scorrazzavano liberi,
perché il pericolo veniva dall'esterno e non dall'interno.
Eravamo una grande
famiglia allargata. Vivo ancora di rendita di quei primi cinque anni,
perché mi hanno fatto sempre sentire viva e amata.>>
Come fu invece il kibbutz?
<<Anche
nel kibbutz vivevo un'esistenza collettiva, in sicurezza. Il nemico
era fuori. Allora c'era un'idea molto forte intorno alla salvezza dei
bambini. Oggi in Siria i bimbi sono usati come scudo. Li fanno
esplodere.>>
Ma è più importante la vita della
mente o quella dei fatti reali?
<<Mi
intriga molto la mente, anche se tu devi sapere dove e cosa fai. I
sogni dominano davvero la nostra vita reale. Quando sono andata in
kibbutz, sola, senza famiglia e senza sapere la lingua, questa è la
parte che mi ha salvata. Non il cibo. Non volevo mangiare. Volevo
morire. Per sopravvivere realmente ho dovuto camminare su due binari
diversi.>>
La visita di
questa scrittrice mi è piaciuta molto e ho trovato interessante ed
emozionante tutto quello che ha raccontato sulla sua vita. È difficile
pensare alla sua infanzia piena di sofferenze, ma nonostante tutto ha
avuto una grande forza e un grande coraggio per superare tutto ciò.
Valutazione con stellette
*****su*****
Articolo
di Francesca
Il giorno 24
febbraio la scrittrice ebrea Masal Pas Bagdadi è venuta nella classe prima C
della scuola "Santa Caterina da Siena" a raccontare la sua vita, la classe ha
fatto domande e interagito con l’ospite.
Masal Pas Bagdadi nel 1946 aveva cinque anni e scappò dal suo
paese d’origine, la Siria, per andare con la
sorella maggiore di nome Noemi in Israele. Masal rimase molto traumatizzata
per l’ allontanamento dalla
madre e dalle amicizie che aveva nel kibbutz in Siria.
Appena arrivate in Israele però, la sorella dovette
lasciare il paese e Masal rimase in affidamento ad una
famiglia che era gentile ma non molto affettuosa nei suoi
confronti, e per questo sentiva sempre
di più la mancanza della mamma e della sorella maggiore.
Quando
Masal diventò più grande sì sposò con Marco un ragazzo italiano, si trasferirono a Milano, e Masal decise di
aprire un asilo basato sugli stessi principi del kibbutz, dove venivano
aiutati i bambini in difficoltà con la psicoterapia.
Masal è
in grado d’ interpretare i sogni, è stato molto divertente quando in classe la
nostra compagna Marian ha raccontato il suo sogno e
Masal lo ha spiegato in modo approfondito.
Questa giornata è stata interessante e commuovente e ci ha permesso di conoscere Masal, una persona intraprendente che è
riuscita ad affrontare e superare le difficoltà della
vita con spirito e coraggio.
Iscriviti a:
Post (Atom)