COSTRUZIONE DI UN TESTO
Inizio e fine collegati
Morale scherzosa
di Beppe Severgnini
dal Corriere della Sera, 31 marzo 2016
Nel New Jersey intendono multare i pedoni che
camminano con gli occhi sul telefono (50 dollari). Se insistono, la
proposta è metterli in prigione (fino a 15 giorni). Con o senza
telefono: non è dato sapere.
I legislatori vogliono intervenire perché gli incidenti
mortali pedonali aumentano: nel solo New Jersey, 170 nel 2015. Negli USA
– scrive il Washington Post – ci sono stati 2 milioni di pedoni feriti
durante l’anno 2010 a causa dello smartphone (ultimo dato nazionale
disponibile, triplicato rispetto al 2004).
In America li chiamano “digital zombies”. In Italia non
abbiamo né un nome né un numero: quante sono le vittime pedonali del
telefono? Non poche, presumibilmente. Alla cattiva abitudine di
camminare con la musica negli auricolari, s’è aggiunto l’uso massiccio
dei social: chi sta litigando via Whatsapp non è molto attento a dove
mette i piedi.
Chi non ha mai rischiato di investire un pedone assorto nella
sua bolla telefonica? Chi non è mai inciampato o caduto mentre
controllava un messaggio? Apro le confessioni: tre giorni fa, a Milano,
ho rischiato di investire una ragazza che ha ignorato il rosso pedonale
in viale Romagna: ha attraversato una grande strada di scorrimento
senza alzare la testa, come se andasse dalla camera al bagno. Qualche
anno fa, a Cracovia, sono rotolato dalle scale dell’Istituto di Cultura
(senza conseguenze, per fortuna). Un posto esotico per un incidente: ma
questo non riduce la mia stupidità.
Perché stupidi o geniali non sono gli strumenti, ma le
persone che li usano. Prendete Alessandro Bordini, 31 anni, non vedente
in seguito a un incidente. Nel 2012 s’è inventato “Light the planet”,
illumina il pianeta, un viaggio intorno al mondo per dimostrare che la
solidarietà tra gli uomini è garanzia di indipendenza e mobilità. La sua
storia l’ho appresa da un racconto di Federico Taddia su “La Stampa”.
Alessandro, tra il 2013 e il 2015, è andato dall’America del Nord alla
Nuova Zelanda, dalla Russia asiatica alla Terra del Fuoco: affidandosi
all’iPhone che, grazie a un software integrato per non vedenti, gli ha
permesso accedere a Internet, usare i social network, girare video e
scattare fotografie (“Beh, sulle foto non posso garantire il risultato:
mi affido all’istinto”).
Più lungimirante un ragazzo senza vista di tanti zombie senza testa. Siete d’accordo, spero.
ORA SCRIVO IO: Descrivo scene di persone che usano smartphone.