venerdì 25 dicembre 2015

"NATALE" DI ERRI DE LUCA


Natale

di Erri De Luca 

 

Nascerà in una stiva tra viaggiatori clandestini.
Lo scalderà il vapore della sala macchine.
Lo cullerà il rollio del mare di traverso.
Sua madre imbarcata per tentare uno scampo o una fortuna,

suo padre l'angelo di un'ora,
molte paternità bastano a questo.
In terraferma l'avrebbero deposto
nel cassonetto di nettezza urbana.
Staccheranno coi denti la corda d'ombelico.
lo getteranno al mare, alla misericordia.
 
Possiamo dargli solo i mesi di grembo, dicono le madri.
Lo possiamo aspettare, abbracciare no.
Nascere è solo un fiato d'aria guasta. Non c'è mondo per lui.
Niente della sua vita è una parabola.
Nessun martello di falegname gli batterà le ore dell'infanzia,
poi i chiodi nella carne.
Io non mi chiamo Maria, ma questi figli miei
che non hanno portato manco un vestito e un nome
i marinai li chiamano Gesù.
Perché nascono in viaggio, senza arrivo.

Nasce nelle stive dei clandestini,
resta meno di un'ora di dicembre.
Dura di più il percorso dei Magi e dei contrabbandieri.
Nasce in mezzo a una strage di bambini.
Nasce per tradizione, per necessità,
con la stessa pazienza anniversaria.
Però non sopravvive più, non vuole.
Perché vivere ha già vissuto, e dire ha detto.
Non può togliere o aggiungere una spina ai rovi delle tempie,
Sta con quelli che vivono il tempo di nascere.
Va con quelli che durano un'ora.
 

 Da Opera sull'acqua e altre poesie - ed. Einaudi.

 

lunedì 21 dicembre 2015

IL MILLIONAIRE - FILM

Un film di Danny Boyle. Con Dev Patel, Anil Kapoor, Freida Pinto, Madhur Mittal, Irfan Khan.
continua»
Titolo originale Slumdog Millionaire. Commedia, durata 120 min. - Gran Bretagna, USA 2008. - Lucky Red uscita venerdì 5 dicembre 2008. MYMONETRO The Millionaire * * * - - valutazione media: 3,28 su 235 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

TRAMA

Una domanda e venti milioni di rupie separano Jamal Malik da Latika, amore infantile e mai dimenticato. Dopo averla incontrata, persa, ritrovata e perduta di nuovo Jamal, un diciottenne cresciuto negli slum di Mumbai, partecipa all'edizione indiana di "Chi vuol essere Milionario" per rivelarsi alla fanciulla e riscattarla (con la vincita) dalla "protezione" di un pericoloso criminale. L'acquisita popolarità mediatica, la scalata trionfale al milione e alle caste sociali infastidiscono il vanesio conduttore che cerca di boicottarne la vittoria, ingannandolo e facendolo arrestare. Sospettato di avere imbrogliato e torturato inutilmente, Jamal rivelerà al commissario di polizia soltanto la verità: conosceva le risposte perché ciascuna di quelle domande ha interrogato la sua straordinaria vita, devota a Latika e votata all'amore. 

Inizio

Jamal Malik, un ragazzo diciottenne di Mumbai cresciuto nelle baraccopoli, sta partecipando a una versione indiana del quiz televisivo Chi vuol essere milionario?. La tensione in studio è palpitante, e davanti a un pubblico incredulo il giovane sta per rispondere all'ultima e decisiva domanda, che potrebbe fargli vincere 20 milioni di rupie (poco più di 300.000 €). Prem Kumar, conduttore dello show, prende in antipatia il ragazzo (infatti poco prima della domanda da 10 milioni di rupie gli suggerisce la risposta sbagliata ma Jamal non fidandosi di lui sceglie la risposta giusta); lui stesso è di umili origini, e non si capacita di come un giovane di tale estrazione possa conoscere tutte le risposte. Prima di rispondere all'ultima domanda, Jamal viene arrestato e interrogato dalla polizia con l'accusa di frode dopo essere stato torturato tutta la notte.


 
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ILIADE: APPUNTI E VIDEOLEZIONI


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HEINRICH SCHLIEMANN scopre le rovine di Troia

La Grecia antica.
Dal Mar Nero al Mar Egeo: Bosforo, Mar di Marmara e Dardanelli.
La Turchia di oggi
La scoperta di Troia
di Heinrich Schliemann
(testo liberamente ripreso da Wikipedia)
 

Heinrich Schliemann (1822 - 1890) è stato un imprenditore e archeologo tedesco, scopritore della città di Troia.
     Fu il padre a trasmettere ad Heinrich l'amore per le civiltà passate, leggendo i versi dei poemi omerici e descrivendo le gesta degli eroi antichi della leggendaria città di Troia, fino ad allora ritenuta dagli studiosi solo frutto della fantasia. Nel 1829 gli venne regalato un libro di storia per bambini e, secondo quanto affermato nella sua autobiografia, rimase impressionato da un'illustrazione raffigurante Troia in fiamme, e chiedendo lumi al padre sull'imponenza delle mura il piccolo Heinrich espresse il desiderio di ritrovarle.
      Nel 1836 abbandonò gli studi e iniziò l'apprendistato presso un piccolo commerciante, dimenticò così tutto quello che aveva imparato fino a quando, sempre secondo quanto narrato nella sua autobiografia, venne colpito dalla bellezza di alcuni versi in greco recitati da un ubriaco, il figlio di un pastore locale espulso dal ginnasio per cattiva condotta e divenuto apprendista di un mugnaio. Schliemann racconta quindi di avere speso gli ultimi centesimi che gli rimanevano per comprare da bere all'uomo, purché ripetesse i versi recitati che lo avevano profondamente colpito tanto da fargli desiderare di imparare il greco antico. Solo in seguito scoprì che erano versi tratti dall'Iliade e dall'Odissea.
    Dopo anni di apprendistato e un incidente decise di emigrare in Venezuela e s'imbarcò su una nave che naufragò sulle coste dell'isola di Texel. Ad Amsterdam lavorò da fattorino e, da autodidatta imparò  l'inglese, il francese, l'italiano e il russo. Nel 1850 salpò per gli Stati Uniti d'America dove incominciò ad arricchirsi, prestando denaro ai cercatori d'oro.

      Subì un processo per frode e quindi tornò a San Pietroburgo, dove qualche anno prima aveva intrapreso la carriera di commerciante. Nel 1852 sposò Caterina Petrovna Lyschinla, figlia di un avvocato benestante della città russa. La Guerra di Crimea, che scoppiò l'anno dopo, gli portò una grande ricchezza: Schliemann rifornì di vettovaglie e materiale bellico le truppe dello Zar. Contemporaneamente iniziò a studiare nuove lingue (circa una ventina: all'inizio francese, inglese, spagnolo, ma poi anche altre come arabo ed ebraico; Schliemann ideò un metodo di studio assai efficace, infatti le prime lingue le studiò in un anno, ma le ultime, come l'arabo, in sole sei settimane) tra cui il greco antico per poter leggere direttamente le imprese degli eroi narrate dal mitico cantore.

La spedizione in Anatolia

Schliemann con la seconda moglie Sophia
    Nel 1868, ritiratosi dagli affari, Schliemann si dedicò alla realizzazione dei suoi sogni, i viaggi e le scoperte archeologiche. Nel settembre del 1869, divorziato dalla moglie russa, si sposò con la giovane greca Sophia Engastromenou e nel 1870 intraprese un viaggio verso la Cina e il Giappone; successivamente si trasferì in Italia, in Grecia ed infine in Turchia.
     Presso la collina di Hissarlik iniziò la ricerca delle mura di Troia con la collaborazione di Frank Calvert, viceconsole britannico proprietario dei terreni, che già aveva ipotizzato di poter trovare le rovine della città presso quel sito. In quell'anno effettuò un primo scavo clandestino, suscitando le ire del governo turco. Nel 1871 ottenne l'autorizzazione a compiere le ricerche in terra turca e organizzò a proprie spese una spedizione archeologica in Anatolia, sulla sponda asiatica dello Stretto dei Dardanelli, luogo che la tradizione indicava come possibile sito della città di Troia.
      L'archeologo tedesco fermò la propria attenzione sulla collina di Hissarlik, un'altura in posizione favorevole per una roccaforte, dalla quale si poteva dominare tutta la piana circostante; seguendo le indicazioni e le descrizioni dei testi omerici, il 4 agosto 1872 Schliemann rinvenne vasellame, oggetti domestici, armi e anche le mura e le fondamenta non di una sola città, quella di Priamo, ma di ben altre otto città diverse, costruite l'una sulle rovine dell'altra (i risultati delle ricerche furono resi noti nel 1874 nell'opera Antichità troiane).
       Grazie all'analisi degli oggetti rinvenuti e delle tecniche costruttive utilizzate dagli archeologi che hanno portato a termine il lavoro iniziato da Schliemann, datando i vari strati e tracciando le piante delle ricostruzioni, in cui si notano i cerchi concentrici delle cinte murarie. Individuò IX strati.







Sophia Schliemann indossa una parte del "tesoro di Priamo"

Il tesoro di Priamo
      Il 15 giugno 1873, ultimo giorno di scavo prima della sospensione dei lavori, Schliemann effettuò una nuova e importantissima scoperta: alla base delle "mura ciclopiche" del VI strato vide qualcosa che attirò la sua attenzione; allontanati gli operai, aiutato solo dalla moglie, la greca Sophia Engastromenou, bella come l'immagine che egli si era fatto di Elena di Troia, riportò alla luce un tesoro costituito da migliaia di gioielli d'oro (per la precisione, più di 8.700), definito come il "tesoro di Priamo", che il Re aveva nascosto prima della distruzione della città. Questo tesoro era stato trovato alla profondità di 10 metri in un recipiente di rame largo 1 metro e alto 45cm.
      Schliemann riuscì ad esportare segretamente il tesoro in Grecia; per questo venne accusato dalla Turchia di esportazione illegale e costretto a pagare una ingente multa; l'archeologo tuttavia pagò una somma maggiore pur di divenirne il proprietario, quindi decise di donare il tesoro alla Germania, dove questo rimase fino alla seconda guerra mondiale.
      Il 6 marzo 1945 Adolf Hitler ordinò che fosse nascosto nelle miniere di sale di Helmstedt, in previsione della sconfitta e per evitare che cadesse in mano ai sovietici. L'ordine di Hitler non venne eseguito e il tesoro finì a Mosca.
    Negli anni successivi i russi smentirono che questo si trovasse nelle loro mani e così scoppiarono infinite polemiche. La prima conferma ufficiale della presenza del tesoro in Russia si ebbe nel 1993 da parte del ministro della cultura russo che dichiarò che il tesoro si trovava a Mosca, al Museo Puskin, dal 1945.
      Attualmente quattro nazioni si contendono quel tesoro: la Turchia (dove è stato rinvenuto), la Grecia (erede della tradizione omerica), la Germania (a cui fu donato dall'archeologo) e la Russia (dove si trova attualmente).
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domenica 20 dicembre 2015

PUBBLICITA' DI "BOOK" CON STRANIAMENTO

Experience the power of a bookbook 

  Sperimenta il potere del vero libro.

Un’interfaccia davvero "innovativa" presentata a Singapore


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Con una parodia delle ormai celebri presentazioni "Apple style", questo video di un libraio spagnolo pubblicizza ed esalta le virtù del tradizionale libro di carta - (Video in spagnolo con sottotitoli in italiano).

sabato 19 dicembre 2015

ESERCIZI DI GRAMMATICA

Esercizi e giochi di analisi grammaticale


Esercizi di grammatica. CLICCA QUI SOTTO  e poi su MORFOLOGIA


Esercizi sui verbi e le altre parti del discorso.
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Le parti del discorso sono nove: le sai riconoscere?
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giovedì 17 dicembre 2015

PERCUSSIONISTI

All'Open Day


MUSICHE SULL'IMMIGRAZIONE

Across the border line (Ry Cooder, 1987)
di RY COODER

E'  un musicofilo, la mente dietro la riscoperta del Buena Vista Social Club, uno dei suoi progetti più noti. In questo brano ha totalmente riscritto testi e musiche di un brano omonimo, essendo lui di Los Angeles e molto vicino per spirito e sonorità a certi "latinos/yankee". Durante i concerti il pubblico lo vive come fosse un inno nazionale,

VIDEO
https://m.youtube.com/watch?v=R4x1en3FcRQ
TESTO INGLESE
http://www.metrolyrics.com/across-the-borderline-lyrics-ry-cooder.html
TESTO TRADOTTO
http://it.lyricsfeast.com/traduzione-across-the-borderline-testo-bruce-springsteen-tradotto-in-italiano.html


 Ulisse (Appino, 2015)
di APPINO
Quest'artista ė il leader di una band chiamata Zen Circus e nel 2014 ha viaggiato in Africa per 5 mesi raccogliendo suoni idee e spunti per un album individuale (Grande Raccordo Animale), tra i più belli del 2014. Racconta di immigrati mescolando il tutto con l'epica.

https://m.youtube.com/watch?v=1Ck-CYEjYtU
http://testicanzoni.mtv.it/testi-Appino_14384336/testo-Ulisse-4667430

mercoledì 16 dicembre 2015

DIARIO DA PRAGA

di Olivia
Giorno 1  -  5 dicembre 2015

Dopo essermi svegliata ho fatto colazione e ho aspettato che il mio amico Sasha, con il suo papà Siegfried, ci venissero a prendere e ci portassero a fare un giro per Praga. Nel frattempo ho giocato nella camera da letto della casa che abbiamo scambiato: sì, perché nella camera c’è un letto a castello che si dirama in uno scivolo.
Quando sono arrivati ci siamo diretti fino al Castello, un luogo bellissimo. Poi siamo saliti in cima al campanile di una cattedrale, chiamata San Vito: a dire la verità è stato un po’ faticoso perché abbiamo dovuto salire 287 scalini!
Ad un certo punto c’è venuta fame e siamo andati a mangiare in una antica birreria all’interno di un antico monastero dove si mangiava piuttosto bene. Finito di mangiare ci siamo incamminati verso il ponte Carlo, in cui alla fine non siamo nemmeno saliti perché c’era troppa gente, ma almeno ho assaggiato un dolce tipico della Boemia, chiamato Trdelnik.
Alla fine della giornata sono tornata a casa e ho fatto i compiti. In seguito sono andata a mangiare a casa dal mio amico Sasha!
Giorno 2  -  6 dicembre 2015

Dopo esserci svegliati e preparati, ci siamo diretti verso la stazione del tram, che ci ha portato fino alla piazza della Repubblica, dove volevamo vedere i mercatini di Natale che però sono stati un po’ deludenti perché erano troppo turistici e cari.
Successivamente ci siamo spostati nella Piazza della Città Vecchia, dove anche lì i mercatini non erano un granché ma c’erano delle bellissime case in stile rococò tutte colorate e una bellissima chiesa gotica, chiamata Santa Maria di Tyn. Altrettanto bella era la torre del municipio, sulla parete della quale c’era un bellissimo orologio astronomico.
Nella seconda parte del pomeriggio abbiamo assistito ad un bellissimo concerto di musica classica, che si è tenuto in un meraviglioso edificio art nouveau, chiamato “Casa Municipale”. Terminato il concerto siamo andati a mangiare in un tradizionale ristorante boemo, vicino a casa.
Alla fine della giornata siamo tornati a casa e stravolti siamo andati a dormire. 

Giorno 3  -   7 dicembre 2015

Quando siamo usciti di casa abbiamo preso il tram e ci siamo diretti fino al quartiere ebraico. Siamo andati alla sinagoga “Vecchia e Nuova”, che è la sinagoga più vecchia d’Europa.
Quando siamo entrati nella sinagoga hanno chiesto agli uomini di mettersi la kippà in testa (un copricapo rotondo) o di coprirsela. La sinagoga era molto bella e tutta decorata.
Finito di vedere la sinagoga siamo andati al cimitero ebraico, dove c’erano più di 12.000 lapidi in un piccolissimo spazio dedicato solo agli ebrei. Davanti al cimitero c’era anche il municipio ebraico, sulla facciata del quale era appeso un orologio con i numeri ebraiche che girava in senso antiorario. Questo municipio è uno dei pochi sopravvissuti alla distruzione dei quartieri medioevali di Praga avvenuta all’inizio del XX secolo.
Nel pomeriggio siamo andati in giro per Praga e abbiamo visto tantissime case in stile cubista, erano molto strane ed interessanti. Infine siamo andati a mangiare in un ristorante georgiano, chiamato Guga. A dire la verità non avevo mai assaggiato la cucina georgiana, ma mi è piaciuta molto.

Giorno 4   -  8 dicembre 2015
   
Come al solito siamo usciti e abbiamo preso il tram, perché a Praga si gira molto facilmente con i mezzi pubblici. Abbiamo fatto un giro nel quartiere di Malastrana, che significa “piccolo villaggio”.  Malastrana è piccolo quartiere della città vecchia. Lì tra i tanti palazzi antichi, di ogni forma ed epoca, c’erano tantissime ambasciate, tra cui quella italiana, quella tedesca, quella americana, quella spagnola e quella francese.
Dopo avere percorso via Nerudova, la strada principale di Malastrana, ci siamo spostati nelle piccole vie laterali, dove c’erano tantissime e bellissime piccole case e palazzi. Su molte facciate erano raffigurati animali con lo sguardo triste.