sabato 9 gennaio 2016

CAPPUCCETTI DI TUTTI I COLORI


Cappuccetto Verde, Giallo, Blu o come vuoi. Trasforma la fiaba di Cappuccetto Rosso inventandone una nuova, come Gianni Rodari ha fatto con "Il Pifferaio magico e i topi" che è diventata  "Il Pifferaio magico e le automobili". 
                       Cappuccetto Multicolor
                                 di Cauè
 
     C’era una volta in una piccola casetta Cappuccetto Rosso e sua mamma; suo padre era in giro per i paesi per trovare lavoro.
     La mamma aveva un piccolo segreto: la polverina multicolor! Questa polverina magica faceva cambiare colore a tutto quello con cui veniva a contatto. La mamma se la portava sempre con sé perché quando aveva voglia colorava qualcosa.  
      Cappuccetto aveva tante amiche tutte con il vestito nero perché i loro genitori volevano così. Tutte le amiche di Cappuccetto Rosso erano gemelle, e un giorno la mamma di Cappuccetto Rosso  per il loro compleanno  decise di fare loro un grande regalo. Alla festa di compleanno appena le gemelle ebbero soffiato sulle candeline, la mamma di Cappuccetto sparse la polverina su tutte le gemelle e di più su sua figlia. Le gemelle diventarono di tutti i colori: rosso,  blu,  giallo, verde, arancione, viola e infine Cappuccetto divenne multicolor a causa di troppa polverina. 
      Tutti erano contenti, iniziarono a saltare qua e di là! Per la felicità mangiarono tanto cioccolato e vissero tutti felici e contenti!!!   


Cappuccetto rosso sangue 
 
di Mickael

      Un bel giorno Cappuccetto Rosso decise di andar nel bosco a prendere dei frutti per fare un regalo a sua nonna; la mamma di Cappuccetto Rosso si raccomandò di tornare presto a casa.
      Durante il tragitto vide animali di tutti i tipi. Arrivata al “campetto dei frutti” Cappuccetto Rosso raccolse molti frutti; mentre raccoglieva una fragola, vide un coniglio ferito alla gamba, lo prese e lo medicò con foglie e gli diede i frutti, ma durante la medicazione si sporcò una mano, si pulì sul cappuccio che si sporcò.
      Arrivata a casa della nonna, le diede i frutti e il cappuccio per farselo lavare, la nonna molto contenta disse: << Grazie mille per i frutti, ma il cappuccio non si può lavare >>
Cappuccetto Rosso,delusa,rispose: << Ora mi chiameranno tutti Cappuccetto Rosso Sangue >>.
      La nonna: << Mi spiace molto, ma non lo puoi cambiare? >>
     Cappuccetto Rosso”Sangue” rispose: << No! ci sono molto affezionata: me l ha regalato mamma >>.
     La nonna diede a Cappuccetto Rosso una polverina magica che spalmata sul cappuccio fece sparire tutte le macchie.
    Cappuccetto Rosso felice disse: << Grazie, nonnina cara >> ; e dopodichè se ne andò.       Durante il tragitto per casa incontrò un lupo molto carino e si fermò ad accarezzarlo.
        La bambina non si accorse che era tardi e continuò a giocare con lui.
       Arrivata a casa in ritardo, la mamma la sgridò e le fece la ramanzina.

Cappuccetto Verde
 di Hiber


     C’era una volta una ragazza chiamata Cappuccetto Verde; un giorno cappuccetto Verde prese la sua bellissima automobile per andare a trovare la nonna perché era molto malata e si avviò verso la città. La città era molto colorata e illuminata.
Arrivò finalmente al palazzo della nonna e suonò il campanello:  “Drin! Drin!”
-          Chi è? – disse la nonna.
-          Sono io, la tua nipotina! – disse cappuccetto Verde.
     Ma quando entrò vide la nonna a letto, la salutò e le disse:
-          Dove posso posare queste cose?- disse cappuccetto Verde.
-         Nel salone – disse la nonna.
     Ma appena entrò, vide un ladro che prendeva gli oggetti preziosi, allora cappuccetto che era una campionessa di pugilato e non aveva paura, gli diede un bel gancio e lo stese per terra, poi prese il telefono e chiamò la POLIZIA.
     Alla fine mentre aspettavano la polizia, cappuccetto Verde e la nonna gustarono la torta che aveva portato cappuccetto Verde servita dal povero ladro.
     E passarono una bella serata.
 

Cappuccetto nero
di Andrea

     C’era una volta…e ora non c’è più…un bambino che indossava sempre una felpa con il cappuccio nero coi teschi bianchi e per questo tutti lo chiamavano Cappuccetto Nero. Viveva in un villaggio ai piedi dei monti insieme ai suoi genitori. I nonni abitavano in cima al monte in un rifugio di montagna.
     Era caduta tanta neve e il rifugio era rimasto isolato, da giorni non si avevano notizie dei nonni.   I suoi genitori erano molto in ansia e aspettavano il gatto delle nevi che sbloccasse la strada. Cappuccetto che era molto intraprendente, mentre scivolava con il suo slittino, decise di allontanarsi da casa nella notte, prendere il sentiero del torrente e risalirlo fino al rifugio. A cena si nascose in tasca pane e formaggio, un po' di cioccolato e acqua.
     Quando i genitori si furono addormentati scivolò fuori dalla finestra, si mise le racchette ai piedi e iniziò a risalire il monte. Salendo sul pendio trovò molti animali di piccola taglia rimasti intrappolati in trappole di ogni tipo. Altri animali erano chiusi in gabbia. Cappuccetto Nero si avvicinò alle trappole, ma gli animali erano feriti e alcuni in pessime condizioni.
Ad un certo punto sentì un guaito, corse verso la trappola e vide un piccolo lupo in trappola. Stava per liberarlo quando sentì dei passi. Erano i bracconieri tornati a prendere le loro prede. Allora Cappuccetto si nascose dietro un cespuglio, per non farsi vedere e rimase lì fino a notte fonda. I bracconieri liberarono il piccolo e lo lasciarono nella neve, era troppo piccolo per i loro traffici. Cappuccetto, appena possibile, si avvicinò al cucciolo per portarlo con sé dal nonno che era un veterinario.
     Al mattino i genitori non trovando Cappuccetto allertarono la polizia di montagna che iniziò la ricerca. Cappuccetto arrivò velocemente dal nonno che curò il cucciolo e insieme lo portarono vicino alla tana dei lupi dove la mamma lupa lo aspettava.
      La polizia mentre cercava Cappuccetto incontrò i bracconieri che furono arrestati.
     Alla fine Cappuccetto riabbracciò i genitori e con i nonni cenarono tutti insieme. Poi prese la slitta e scivolò fino a valle sapendo di avere nuovi amici il lupetto e il suo branco.