mercoledì 6 gennaio 2016

EMERGENCY, PAPPAGALLI VERDI E VIAGGIO A KANDAHAR

Gino Strada, Pappagalli verdi, Feltrinelli, 1999

Le cronache di un chirurgo di guerra, fondatore di Emergency, l'associazione umanitaria italiana per la cura e la riabilitazione delle vittime di guerra e delle mine antiuomo. In questo libro, Strada mette a nudo le immagini più vivide, talvolta i ricordi più strazianti, le amarezze continue della sua esperienza di medico militante, stretto continuamente tra le politiche ufficiali dell'ONU e dei padroni della guerra e le pratiche del volontariato internazionale.

INTRODUZIONE

Cosa vorresti fare da grande? Quando ero un ragazzino, rispondevo “il musicista” o “lo scrittore”.
Ho finito col fare il chirurgo, il chirurgo di guerra per la precisione. E ho chiuso da tempo con la nostalgia e il rimpianto di non saper suonare uno strumento né scrivere un romanzo.
Così, quando mi è stato proposto questo libro, ho detto semplicemente: “Mi piacerebbe tanto, ma non ne sono capace”.
Se alla fine ho deciso di provarci, comunque, lo devo solo all’ostinazione, e alla pazienza, dell’amico Carlo Feltrinelli, che molto più di me ha creduto degne di essere lette le pagine che seguono.
Non essendo scrittore, ho cercato di percorrere l’unica via possibile, quella della memoria, e lasciare che fatti e persone, pensieri e sensazioni, si trasformassero in parole scritte.
Le piccole storie di questo libro non hanno ordine cronologico, né geografico, né tematico. Sono solo dei flash trascritti come ricordi ritrovati.
Non mi illudo certo di avere partorito un libro di valore.
Spero solo che si rafforzi la convinzione, in coloro che decideranno di leggere queste pagine, che le guerre, tutte le guerre sono un orrore. E che non ci si può voltare dall’altra parte, per non vedere le facce di quanti soffrono in silenzio.
                                                                                                  Gino Strada
Pappagalli verdi: mine giocattolo

Emergency
Emergency
Logo dell'organizzazione

Tipo ONG
Fondazione 1994
Fondatore Gino Strada, Teresa Sarti, Carlo Garbagnati
Scopo sanitario, culturale
Sede centrale Italia Milano
Area di azione Afghanistan Afghanistan
Iraq Iraq
Italia Italia
Rep. Centrafricana Rep. Centrafricana
Sierra Leone Sierra Leone
Sudan Sudan
Presidente Italia Cecilia Strada
Sito web
           Emergency è un'associazione umanitaria italiana, fondata il 15 maggio 1994 a Milano da Gino Strada e dalla moglie Teresa Sarti, insieme a Carlo Garbagnati. Essa ha ottenuto il riconoscimento giuridico di organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS) nel 1998 e di organizzazione non governativa (ONG) nel 1999. Dal 2006, Emergency è partner ufficiale del Dipartimento della Pubblica Informazione dell'ONU.
           Obiettivi di Emergency sono offrire cure mediche e chirurgiche gratuite e di alta qualità alle vittime della guerra e della povertà e promuovere una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani. Nata per fornire soccorso chirurgico nei paesi in guerra, l'associazione ha nel tempo esteso il raggio delle sue attività alla cura delle vittime della povertà in paesi in cui non esistono strutture sanitarie gratuite. Dal 2005 Emergency opera anche in Italia, per garantire a tutti il rispetto del diritto a essere curati sancito anche dalla Costituzione. Anche grazie al coordinamento e all'attività dei volontari sul territorio, l'associazione promuove attivamente i valori di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.
           Attuale presidente della ONG è Cecilia Strada, figlia di Gino Strada e Teresa Sarti, chiamata a ricoprire la carica dopo la morte della madre, avvenuta il 1º settembre 2009,che era stata presidente di Emergency dalla sua fondazione. Alessandro Bertani ricopre la carica di vicepresidente.
          Programmi in corso
Afghanistan
Emergency è presente in Afghanistan con 3 centri chirurgici (a Kabul, Anabah e Lashkar Gah), un centro di maternità (ad Anabah) e una rete di 30 Posti di primo soccorso e Centri sanitari collegati ai suoi ospedali. Inoltre, Emergency garantisce assistenza medica ai detenuti delle principali carceri della capitale Kabul.
Iraq
In Iraq, Emergency gestisce un Centro di produzione protesi, riabilitazione e reintegrazione sociale a Sulaymaniyya (Kurdistan iracheno), aperto nel 1998. Inoltre, organizza dei corsi di formazione professionale per i pazienti e li aiuta nell'avvio di botteghe e piccole cooperative artigiane.
Italia
In Italia, Emergency gestisce 3 poliambulatori e 2 ambulatori mobili. Nel 2006 Emergency ha aperto in Sicilia, a Palermo, un Poliambulatorio per garantire assistenza sanitaria gratuita ai migranti, con o senza permesso di soggiorno, e a tutti coloro che ne abbiano bisogno. Un secondo Poliambulatorio ha iniziato le attività a Marghera, in provincia di Venezia, il 2 dicembre 2010. A metà dicembre 2012 Emergency ha aperto a Sassari uno sportello di orientamento socio-sanitario. Due ambulatori mobili portano assistenza sanitaria dove più c'è bisogno. Il 15 luglio 2013 ha aperto il Poliambulatorio di Polistena, in provincia di Reggio Calabria, situato in un palazzo confiscato alla 'ndrangheta. Prossimamente[non chiaro] aprirà il Poliambulatorio di Napoli.
Repubblica Centrafricana
In Repubblica Centrafricana, Emergency dal 2009 gestisce un Centro pediatrico nella capitale Bangui; dal 2013 inoltre è attivo un team per la chirurgia di guerra e di emergenza, che ha riattivato le sale operatorie dell'ospedale pediatrico cittadino.
     
ECC. ECC.
VIDEO 

Gino Strada e la guerra: "La più grande vergogna del genere umano" HD

Gino Strada sulla fame nel mondo (2007)

Emergency - Gino Strada - Il mondo che vogliamo - (Oltre le solite storie) 

Crediamo nella eguaglianza di tutti gli esseri umani a prescindere dalle opinioni, dal sesso, dalla razza, dalla appartenenza etnica, politica, religiosa, dalla loro condizione sociale ed economica.Ripudiamo la violenza, il terrorismo e la guerra come strumenti per risolvere le contese tra gli uomini, i popoli e gli stati. Vogliamo un mondo basato sulla giustizia sociale, sulla solidarietà, sul rispetto reciproco, sul dialogo, su un'equa distribuzione delle risorse. Vogliamo un mondo in cui i governi garantiscano l'eguaglianza di base di tutti i membri della società, il diritto a cure mediche di elevata qualità e gratuite, il diritto a una istruzione pubblica che sviluppi la persona umana e ne arricchisca le conoscenze, il diritto a una libera informazione. Nel nostro Paese assistiamo invece, da molti anni, alla progressiva e sistematica demolizione di ogni principio di convivenza civile. Una gravissima deriva di barbarie è davanti ai nostri occhi. In nome delle "alleanze internazionali", la classe politica italiana ha scelto la guerra e l'aggressione di altri Paesi.In nome della "libertà", la classe politica italiana ha scelto la guerra contro i propri cittadini costruendo un sistema di privilegi, basato sull'esclusione e sulla discriminazione, un sistema di arrogante prevaricazione, di ordinaria corruzione. In nome della "sicurezza", la classe politica italiana ha scelto la guerra contro chi è venuto in Italia per sopravvivere, incitando all'odio e al razzismo. È questa una democrazia? Solo perché include tecniche elettorali di rappresentatività? Basta che in un Paese si voti perché lo si possa definire "democratico"? Noi consideriamo democratico un sistema politico che lavori per il bene comune privilegiando nel proprio agire i bisogni dei meno abbienti e dei gruppi sociali più deboli, per migliorarne le condizioni di vita, perché si possa essere una società di cittadini.
È questo il mondo che vogliamo. Per noi, per tutti noi. Un mondo di eguaglianza.
Emergency

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Viaggio a Kandahar