mercoledì 13 aprile 2016

LA STORIA DI PATROCLO SECONDO ME




                                         di Silvia
        Io sono Patroclo, sono stato mandato a Troia, in lotta con i troiani per vedere cosa stava succedendo, da Achille: il mio migliore amico.
         Ero spaventatissimo: avevo paura che mi uccidessero; ho chiesto quindi ad Achille la sua armatura, ma lui mi rispose di no: aveva paura che si sporcasse di sangue o di polvere, anche se lui non l’avrebbe più indossata, dato che non sarebbe tornato in guerra. Io avevo così tanta paura e tensione che decisi di rubargliela con l’aiuto della divina Teti. Achille non se ne accorse, allora la indossai facendo finta di essere lui. Mi trovai davanti Ettore che, con la sua spada lunghissima, cerco di uccidermi, ma per fortuna non ci riuscì. Poi ci riprovò di nuovo, ma non ci riuscì comunque. Per me, quello, fu un momento di tantissima tensione: ero tutto sudato e sentivo il sangue freddo che mi circolava fra le vene.
         A un certo momento vidi un cavallo tutto nero con una sella d’oro. Decisi di salire sopra a quel cavallo per cercare di fare più paura agli avversari. Mi procurai anche io una spada lunga come quella di Ettore.
         Vidi di nuovo Ettore che mi guardava in modo pauroso e allora dissi:” Hai forse paura che ti uccida?”.  Ettore mi rispose:” No di certo! Avrei paura solo se fossi in te!”. Allora io risposi:” Sappi che io non ho paura di niente, tantomeno di te!”.
Ettore tirò di nuovo fuori la sua spada cercando di farmi cadere dal cavallo. Questa volta però, ci riuscì!. Mi rialzai subito e decisi di prendere la spada lunga che avevo trovato per terra, ma non feci a tempo perché lui subito mi inficcò la sua spada dentro la mia spalla. Caddi a terra di schianto ed Ettore disse a tutti che aveva ucciso Achille.
         Io avevo tutta la spalla sanguinante e l’armatura di Achille era tutta sporca. Per fortuna non ero morto. Mi feci coraggio dicendo:” Domani, battaglia all’ultimo sangue!”.  
                                                          di Damiano


      Apro gli occhi, vedo tutto sfocato, ho ancora sonno, li richiudo. Dopo qualche minuto mi sento svegliare dal dolce canti degli uccelli; allora decido di alzarmi. Mi gurdo in torno, sono sempre qui, nel solito accampamento, i miei compagni stanno ancora dormendo.
     In punta di piedi mi dirigo verso l'uscita del nostro immenso accampamento; appena esco una brazza  leggera mi accarezza i capelli; mi siedo su una distesa d'erba verde, morbida e fresca. Guardo in alto e vedo il sorgere del sole, uno spettacolo della natura, guardandolo  mi sembra di intuire che siano circa le cinque e mezza del mattino.
     All'improvviso mi sento chiamare da una voce molto preoccupata: era Antiloco. Mi avverte che il valoroso Achille è stato morso al tallone dalle sirene: è morto. Cerco di parlare, ma non ci riesco, escono solo dei versi confusi, sento un nodo alla gola, trattengo le lacrime e senza dire niente ritorno nell'accampamento e con le ultime forze mi butto sul letto.
     Passano ore e io non ne voglio sapere di alzarmi, ho preso una decisione: vado in giro per il mondo, basta guerre, uccisioni, strangolamenti e disperazione, basta, basta.
     Cerco di fare il minimo rumore nei preparativi e, finalmente, parto.


di Giovanni  
      Patroclo voleva essere il capo dei soldati, ma Achille non lo permetteva. Quindi Patroclo pagò delle persone così da poter ottenere il rispetto dell'esercito. Anche di Achille, però lui non lo sapeva, dopo una settimana lui dichiara guerra al popolo nemico.
    Patroclo mentre Achille era occupato lui pagava la persone.
    Patroclo è diventato più aggressivo; dopo almeno 3 mesi scopre che Patroclo paga le persone, ma Achille decide di combattere : chi sopravvive sarà il capo dell'esercito, chi muore sarà morto .
    Achille lo dice a Patroclo, e lui dice di non votare, ma di combattere. Patroclo dice di no, e Achille li dice che è un codardo e alla fine Patroclo accetta.
    Quando Patroclo e andato sull'Arena, vedeva Achille arrabbiato, quando e iniziato la battaglia Patroclo lo poteva uccidere, ma Achille ha fatto scivolare ad Patroclo e lo ha infilzato sul suo petto     un coltello largo, poi Achille dice ad Ettore di buttare il corpo di Patroclo nella foresta mentre in quel tempo era da solo, si e rubato l'armatura di Patroclo. E lo spirito di Patroclo va nella casa di Ettore e lo uccide mentre ad Achille gli disturba facendogli degli incubi poi lo spirito di Patroclo se ne andò dopo 2 mesi e Achille si sente felice.
    Poi Patroclo fa il funerale di Ettore e poi se ne va ha combattere contro il popolo nemico. Mentre Achille faceva la guerra lui piangeva, perché era triste per la morte di Ettore, di Patroclo
non tanto, ma dopo gli e venuto la felicita perché era il capo dell'esercito.
                                     di Cauè

     Nel cielo si vedevano le scie di fuoco causate dalle frecce scagliate dai Persiani per dare inizio alla guerra contro i greci, perchè volevano conquistare Achille perché era il guerriero più valoroso. I Persiani sapevano che era nel mezzo della guerra.
     Ritornando alla guerra; Achille si copri con lo scudo, erano da una sponda all' altra del fiume, Egli sapeva di dover rischiare insieme.
     Ad un tratto un silenzio assoluto. Achille disse a Patroclo che se sarebbero morti; sarebbero morti con gloria.
Achille gridando disse:
 “Per i Greci!”
     E nel fiume si sentirono colpi di spada, frecce scagliate contro i guerrieri e si vide il fiume poco a poco arrossare: c' erano più corpi sdraiati e morti, che corpi che stavano in piedi e continuavano a lottare...ormai erano rimasti pochi: Achille, Patroclo, il re dei Persiani insieme ai suoi pochi guerrieri rimasti e Achille inflisse la spada nel cuore del re di Persia senza guardare che uno dei Persiani mise la spada sulla gola di Achille: il re dei persiani morì, Achille fu sgozzato e infine Patroclo ammazzò tutti i pochissimi guerrieri persiani rimasti.
   Patroclo era l'unico vivo Achille aveva ancora pochi secondi di vita e Patroclo disse : "Achille ho sconfitto il re”.
    E il cuore di Achille fece gli ultimi battiti...
 

                                       di Giada
     Quando finalmente giunsero nei pressi dell'isola “Caraibi”, ebbero una terribile sorpresa li aspetta:gli abitanti, sono CARNIVORI, sono una popolazione di Africani. Poi  arrivano ha una isola    “Eèa” e Ulisse trova una ragazza bellissima ma non sapeva che lei era una strega che tutti la chiamavano la Maga Circe:  diceva a tutti guerrieri che viaggiavano in mare aperto che le dava da mangiare ma la maga Circe era furba come una volpe. Li trasformava in galline ma  lei quando vide Ulisse si innammorò follemente e lui le disse << lascia stare questi guerrieri  prendi me al loro posto!>> la maga Circe  disse<<non posso prenderti al loro posto>>e rispose Ulisse <<per che non puoi>>la maga piangendo <<mi anno fatto un incantesimo quando ero nata e non posso più liberare>>Ulisse la bacio e la maga Circe divento una ragazza bellissima e Ulisse le disse <<sembri la ragazza  che sognavo ogni notte  pensavo  ogni giorno>> ma Ulisse non sapeva come si chiamava e le chiede <<come ti chiami ragazza dei miei sogni >>e lei risponde <<Giulietta amore mio>> e Ulisse le chiede <<ti vuoi  fidanzare con me >>e lei le risponde << ma ci siamo pena conosciuti>>  e Ulisse disse <<be ai ragione  amore mio>>e Giulietta disse <<non posso io sono cattiva non buona come te e io voglio sposare un cattivo!>> Ulisse si inventò una bugia e le disse <<tu non mi conosci bene io ho ucciso un ciclope ti racconto come l' ucciso>> E giulietta <<non grazie>> Ulisse <<ok ti lascio la nostra storia e finita qui >>

                                                                    di Marian
      Il Sole brucia nel cielo che avvolge la terra; maledetta da Atena, la dea della guerra e della saggezza, ci troviamo su un spiaggia immensa; un mare di sabbia bollente. Schieramenti di guerrieri che lottano contro di noi: alcuni non sanno per quale motivo, altri che lottano per guadagnare qualcosa per le loro famiglie lontane da loro...
       Io, Patroclo, lotto per Achille: percepisco la sua rabbia dentro di me e con questa, che mi porta grinta, mi scaglio verso gli uomini troiani.
       L' ira che sento da parte del mio compagno mi fa capire quanto in realtà la focosa guerra sia INUTILE; Paride poteva fare a meno di far morire molti dei suoi guerrieri e, dicendola tutta, anche noi potevamo evitare tutto ciò.
      “La guerra per l'Amore perduto” penso,vedo Achille lucidare la sua armatura dorata -accecante la luce che faceva quando un raggio la picchia- e il suo possente scudo che copre tutto il tronco; anche questo brillante e in mezzo il viso di Atena: bellissima, espressione serena, occhi che parlano saggezza e vittoria, quest'armatura non è degna di essere sporcata, rovinata da una guerra violentemente romantica. Un classico, l'eroe {Achille} rapisce la bella [Elena], il marito (Paride) dichiara guerra all'ultimo cuore.
        Il volto di Achille sprigiona rabbia e tristezza. Fa ancora più caldo qui, i guerrieri continuano a lottare, mi sanguina la gamba; un troiano mi ha scagliato un freccia poco fa, zoppicando prendo un pugnale e lo lancio.
       Questa va a finire vicinissimo al carro di Paride. Il pugnale lo spaventa moto e manda subito i tre guerrieri più forti che li stavano accanto, questi corrono verso di me rabbiosi come cani mentre io prendo più spade, pugnali, frecce possibile: le userò per cercare di uccidere quei barbari...
Achille mi vede preoccupato e scende dalla zattera correndo con in mano una spada enorme, un troiano mi fa perdere i sensi colpendomi sulla testa, vedo tutto sfuocato e buio... Il nulla...
dopo un po' mi sveglio e vedo Achille che butta a terra uno di quei guerrieri, mi alzo, e all'improvviso sento un fitto dolore al fianco destro: uno di quei leccapiedi di Paride mi ha inficcato un pugnale; esattamente quello che avevo lanciato prima, ormai per me è la fine, vedo a malapena Achille che mi urla di resistere,e urla, e urla, e urla con le lacrime di IRA, RABBIA, TRISTEZZA, DISPERAZIONE tra gli occhi, pian piano non lo sento più, non sento più niente...Addio mondo...