di Pietro
Quest’estate
sono stata al mare, all’Isola d’Elba, con la mia sorellina che ha otto anni, si
chiama Clara ed è la fotocopia di me quando ero piccola; le piace molto
ginnastica artistica e nuotare con i suoi amici. C’era poi la mia mamma: le
piace molto tirare con l'arco perché da piccola lo faceva e adesso sta
rincominciando, però vorrebbe prendere lezioni. C’era poi il mio papà: a lui
piace molto arrampicare sia sul ghiaccio che sulla roccia; una volta mi ha
portata su una ferrata, a lui non piace tanto il mare.
Avevamo una villetta dove dormivamo e mangiavamo; per rendere la vacanza più bella avevamo portato di tutto: l’amaca, una cassa per sentire la musica più forte, il canotto e il delfino gonfiabili, maschere e boccagli, compiti e giochi a volontà.
Appena arrivati, mia sorella ed io ci siamo messe il costume per andare in spiaggia mentre i nostri genitori vuotavano le borse. Andando in spiggia Clara ed io ci siamo perse, abbiamo trovato una gattina che si chiamava Lilli, l’abbiamo presa in braccio e portata alla nostra villetta per farla vedere a mamma e papà. L’abbiamo fatta giocare e poi i nostri genitori ci hanno fatto vedere la strada per la spiaggia, che era dalla parte opposta di dove eravamo andate, e noi ci andammo di corsa. Appena arrivate, ci tuffammo nell’acqua gelata e subito dopo ne siamo uscite per il freddo.
La mattina dopo appena guardai fuori vidi Lilli camminare sui vasi che c’erano vicno alla porticina della nostra villetta, la salutai, le portai una ciotolina con un po’ di latte e andai a fare colazione.
Due giorni dopo, in spiaggia, io e mia sorella Clara abbiamo incontrato una famiglia con tre figli: una di dieci mesi che si chiamava Aurora, era paffutella e molto mangiona, un secondo si chiamava Leonardo ed era una peste e una terza, Vittoria, che era molto simpatica. Con lei abbiamo fatto uno spettacolo di nuoto sincronizzato che hanno visto anche i nostri genitori; una signora è venuta a farci i complimenti e ha detto che, se da grandi avessimo voluto fare quello sport, lei sarebbe stata la nostra prima ammiratrice. Insieme a Vittoria abbiamo fatto tantissimi giochi: tennis, palla prigioniera e altri giochi.
L’ ultima sera abbiamo cenato dalla famiglia di Vittoria; abbiamo giocato tantissimo. La mattina presto siamo partiti per tornare a Milano un po’ tristi, ma anche felici per le vacanze trascorse.(418)
di Giovanni
di Lorenzo
di Tommaso
Avevamo una villetta dove dormivamo e mangiavamo; per rendere la vacanza più bella avevamo portato di tutto: l’amaca, una cassa per sentire la musica più forte, il canotto e il delfino gonfiabili, maschere e boccagli, compiti e giochi a volontà.
Appena arrivati, mia sorella ed io ci siamo messe il costume per andare in spiaggia mentre i nostri genitori vuotavano le borse. Andando in spiggia Clara ed io ci siamo perse, abbiamo trovato una gattina che si chiamava Lilli, l’abbiamo presa in braccio e portata alla nostra villetta per farla vedere a mamma e papà. L’abbiamo fatta giocare e poi i nostri genitori ci hanno fatto vedere la strada per la spiaggia, che era dalla parte opposta di dove eravamo andate, e noi ci andammo di corsa. Appena arrivate, ci tuffammo nell’acqua gelata e subito dopo ne siamo uscite per il freddo.
La mattina dopo appena guardai fuori vidi Lilli camminare sui vasi che c’erano vicno alla porticina della nostra villetta, la salutai, le portai una ciotolina con un po’ di latte e andai a fare colazione.
Due giorni dopo, in spiaggia, io e mia sorella Clara abbiamo incontrato una famiglia con tre figli: una di dieci mesi che si chiamava Aurora, era paffutella e molto mangiona, un secondo si chiamava Leonardo ed era una peste e una terza, Vittoria, che era molto simpatica. Con lei abbiamo fatto uno spettacolo di nuoto sincronizzato che hanno visto anche i nostri genitori; una signora è venuta a farci i complimenti e ha detto che, se da grandi avessimo voluto fare quello sport, lei sarebbe stata la nostra prima ammiratrice. Insieme a Vittoria abbiamo fatto tantissimi giochi: tennis, palla prigioniera e altri giochi.
L’ ultima sera abbiamo cenato dalla famiglia di Vittoria; abbiamo giocato tantissimo. La mattina presto siamo partiti per tornare a Milano un po’ tristi, ma anche felici per le vacanze trascorse.(418)
di Giovanni
Durante le mie vacanze sono andato in Perù: ho
impiegato circa 15 ore con l’aereo. Quando sono arrivato ho visto mio nonno e
la mia zia che non avevo incontrato da tre anni . Quando siamo arrivati a casa,
la mia nonna aveva già cucinato per mangiare. Il giorno seguente io me ne sono andato a
guardare il gatto che il giorno precedente stava dormendo. Poi mia nonna ha
iniziato a cucinare il pranzo. Poi mia madre ha deciso di andare in Junyn
insieme ha mia nonna: in quel luogo ho scoperto che non esistono autobus,
né mercati, solo mercatini. In quella zona c'è la mia bisnonna che cura
le pecore, e mia madre ha deciso di andarci.
All’arrivo due cani venivano verso
di me, e pensavo che si ricordavano di me. Poi ho visto le pecore e
le abbiamo portate al pascolo. Poi siamo ritornati a Junyn e a
Lima, mentre mia nonna ha deciso di andare a Huancayo . Noi ci siamo occupati
della casa e poi abbiamo deciso di andare ha Casco, Macchupichu e abbiamo
quindi preso l'aereo.
Prese le valigie, un taxi ci ha portato fino a plaza de Armas: là abbiamo trovato un hotel. Poi abbiamo comprato i biglietti per i tour a Cusco. Abbiamo visto posti come: Qenga, Pukapukara, Ollantaytambo e Seqsywuaman.
A Ollantaytambo, abbiamo preso il treno per Macchupichu, e alla fine siamo arrivati a aguascalientes . A Macchupichu ci si può andare a piedi o con l'autobus. Arrivati là, abbiamo visto una grande fila, ma dopo molta attesa abbiamo visto Los tres portales e il Tempio del sole, e abbiamo visto il ponte Inka. Usciti dal Macchupichu , siamo ritornati giù dalla montagna camminando , e abbiamo visto il parco delle farfalle. Poi siamo ritornati a cusco, ed poi a Lima. Infine è arrivato il giorno del ritorno in Italia: ero molto triste di lasciare i nonni.
Prese le valigie, un taxi ci ha portato fino a plaza de Armas: là abbiamo trovato un hotel. Poi abbiamo comprato i biglietti per i tour a Cusco. Abbiamo visto posti come: Qenga, Pukapukara, Ollantaytambo e Seqsywuaman.
A Ollantaytambo, abbiamo preso il treno per Macchupichu, e alla fine siamo arrivati a aguascalientes . A Macchupichu ci si può andare a piedi o con l'autobus. Arrivati là, abbiamo visto una grande fila, ma dopo molta attesa abbiamo visto Los tres portales e il Tempio del sole, e abbiamo visto il ponte Inka. Usciti dal Macchupichu , siamo ritornati giù dalla montagna camminando , e abbiamo visto il parco delle farfalle. Poi siamo ritornati a cusco, ed poi a Lima. Infine è arrivato il giorno del ritorno in Italia: ero molto triste di lasciare i nonni.
Due giorni dopo la fine della scuola sono andato al mare con la mia
famiglia in un paesino che si chiama Santa Margherita Ligure. Alla fine della
settimana dovevo andare al camp per la dislessia. All'inizio non ci volevo
andare perchè le mie sorelle sarebbero rimaste al mare e io no; alla fine i
miei genitori mi hanno convinto e sono salito in macchina per andare a Milano
con loro.
Il giorno
seguente dovevamo andare al camp con dei nostri amici, io mi stavo per
addormentare in piedi, visto che mi ero alzato alle sei.
Arrivati a
Castelbasso con la macchina dei nostri amici, per raggiungere il camp dovevamo
fare una lunga passeggiata. Il camp era su una collina, in una grande casa di
legno con un portone gigante.
L'ultimo giorno
del camp, siamo andati a fare rafting. Mi erano venuti a prendere i miei
genitori con i genitori di Edoardo, cioè il mio amico, e abbiamo raccontato
quello che abbiamo fatto.
Dopo aver
riportato i nostri amici a Milano, sono ritornato al mare con le mie sorelle.
Il giorno dopo, mi sono svegliato alle otto e sono andato a fare canottaggio
con mia sorella più grande e mi sono divertito come al solito.
Dopo
aver fatto altre due settimane al mare, siamo andati tutta la famiglia a
visitare Amsterdam di Tommaso
Erano le nove del mattino quando
arrivammo in aereoporto:
eravamo tutti elettrizzati all'idea di
andare in un posto nuovo,
anche se solo per due settimane.
Io mi sentivo un po' agitato (perchè
ho sempre paura di perdere l'aereo).
Di fatto stava già venendo l'ora
dell'imbarco: così ci dirigemmo appunto
all'aereo e, una volta arrivati, tutti
partimmo per Bodrum.
Conveniva farsi un sonnellino dato che
il viaggio durava più di due ore
e così feci. Mi addormentai dalla
stanchezza e non mi accorsi di niente.
Una volta arrivati all'aereoporto, ci
recammo al bus con le valige,
poi salimmo e iniziò un altro viaggio
in bus per arrivare in villaggio;
finalmente arrivati in villaggio, ci
diedero le chiavi della nostra stanza
e della cassaforte (che non era
neanche così grande però proteggeva
i soldi che servivano per le varie
gite).
Il giorno seguente iniziammo ad andare
un po' in giro per il villaggio.
Io e mia sorella entrammo in piscina
mentre nostra mamma prese gli
asciugamani dalla reception. Dopo
andammo a pranzare nel ristorante
del villaggio; finito di mangiare, ci
recammo al mare e l'acqua, oltre ad
essere piena di alghe, era gelida. Mia
mamma preferisce l'aria di mare,
ma io mille volte di più la piscina.
Era mercoledì, cioè il giorno della
prima gita; salutai gli amici che mi
ero fatto lì e partimmo su un grosso
barcone (caicco) di cui però avevo
un po' paura. Ma alla fine mi sono
addirittura divertito perchè, alcune volte,
la barca si fermava apposta per far
fare un bel bagno alla gente.
Gli ultimi quattro giorni passarono in
fretta per Cami, la mia sorellina,
perchè nella seconda settimana arrivò
una sua amica.
di Andrea
All’inizio
delle vacanze sono stato tre settimane a Milano: le prime due a un
campus che si chiama “Alice in città”; l’ultima a un altro campus, ”al museo”.
Poi sono
partito! E’ il momento più bello di tutta l’estate, tranne che per la mia gatta
perché odia andare nella gabbietta e uscire di casa ma poi quando torniamo e
l’andiamo a prendere non se ne vuole più
andare dalla pensione. Purtroppo il
viaggio di quest’anno è durato sette ore: è stato noiosissimo.
Appena
arrivati non trovavamo il villaggio in cui avevamo prenotato, ma alla fine
abbiamo visto una navetta che portava al villaggio e allora l’abbiamo seguita fino al villaggio, che si chiama Blue
Marine (un bellissimo villaggio).
Il giorno
dopo è arrivata una mia amica che si chiama Aurora: è alta, ha dodici anni ed è
molto simpatica. L’ho conosciuta sette anni fa a un villaggio che si chiama
Lido Paradiso. Andiamo in vacanza insieme da quando la conosco, abita fuori
Milano di preciso a Canegrate. Appena
arrivati si sono fiondati agli scivoli (ma io avevo molta paura e allora non ci
sono salito).
Qualche
giorno dopo mi sono fatto coraggio e allora sono salito su due scivoli su tre;
il primo era bianco, pieno di curve e alla fine in picchiata! Che emozione
incredibile: è stato divertentissimo, me lo ricordo ancora. Poi sono andato in
quello in cui si va in coppia, con me è venuta Aurora, ci siamo rincorsi per
tutto lo scivolo, ma poi purtroppo ho perso la gara: è stato comunque
divertente. Poi c’erano tre spiagge una
con l’acqua bassa ma sabbiosa, un’altra con l’acqua alta ma sporca e con la
spiaggia sassosa e l’ultima sembrava l’unione tra la spiaggia sassosa e la
spiaggia sabbiosa.
E’ stata una
delle più belle estati della mia vita. Ora è iniziata una nuova scuola: spero
di trovare nuovi amici e di trascorrere un bellissimo anno.
di Hiber
Durante le vacanze sono
andato in Sardegna e in Sicilia.
Ho vissuto giorni belli e brutti: sono stati belli i
giorni in cui ho incontrato gli zii e tutti quelli della mia famiglia, sono
andato in windsurf e a fare i bagni: tutte queste cose mi hanno
fatto sorridere.
E anche in Sicilia ho passato dei bei momenti:
sono stato con i nonni, ho fatto i bagni nella piscina della casa.
Sono stati brutti i
giorni in cui c’era brutto tempo e quando dovevo fare i compiti.
Per arrivare in Sicilia e
in Sardegna abbiamo preso l’aereo e poi una macchina. In Sicilia ho giocato con
mia cugina e c’era la mia zia preferita.
Quei giorni li ho passati
afare bagni, a giocare a tennis, a giocare con i monopattini e con il pallone.
Abbiamo passato uno o due giorni a Milano dove abbiamo fatto dei giri nei
negozi, c’erano pochissime persone, ho giocato con le mie sorelle a casa e ho
incontrato dei miei compagni della scuola elementare.
E nelle vacanze mi sono
divertito a tennis, a windsurf e anche con la mia famiglia. Ho preso delle
lezioni di windsurf; il maestro si chiamava Alex, era giovane, biondo,
muscoloso e molto bravo. Lì facevano anche barca a vela e canoa . L’anno scorso
ho preso delle lezioni di barca a vela. E l’anno prossimo anche mia mamma
vorebbe fare windsurf.