Il 31 ottobre 2015 si chiude l'Expò di Milano. Il 2 di novembre è la giornata dei morti.
Vivian Lamarque è una poetessa dei nostri giorni
In punta di piedi,
in silenzio,
dai nostri cari più cari
di Vivian Lamarque
Se da qualche pianeta dovesse prima o poi atterrare a farci visita qualcuno (perché no?), e casualmente dovesse finire col planare per esempio sull'Expò, chissà quante domande potrebbe porsi su di noi, ma quanti sono questi terrestri, che densità abitativa, e cosa faranno là tutti in fila, e cosa sarà quella specie di Albero strano? E se dovesse invece planare, proprio in questi giorni di culto dei defunti, su uno dei nostri cimiteri, magari sul nostro bel Monumentale, e lo scambiasse per un nostro quartiere residenziale, potrebbe pensare ma che abitazioni solenni, e che viali puliti, ordinati, e dove vanno con tutti quei fiori in braccio, e che bel silenzio, che civiltà questi terrestri. Del resto anche noi in questi giorni ci aggiriamo tra le tombe con l'aria stralunata di chi cammina in punta di piedi su un territorio ignoto, benché sia diventato ormai da tempo la casa dei nostri cari più cari.
da Corriere della sera, sabato 31 ottobre 2015
Consigli per la scrittura
Un contrasto può creare un testo interessante: nel corsivo di Vivian Lamarque, da una parte, c'è l'affollato Expò pieno delle file dei visitatori probabilmente rumorosi, dall'altra, il cimitero silenzioso dove si aggirano persone cariche di fiori per i loro cari defunti.
Ora tocca a te
Descrivi (e racconta) due momenti, due situazioni, due luoghi, due persone molto diversi, in forte contrasto tra loro.