di Marta
1. INQUADRAMENTO
Il 21 ottobre,
con la mia classe, sono andata a Venezia per visitare la Biennale d’arte
contemporanea; alle 8:15 ci siamo trovati nell’atrio centrale della Stazione
Centrale di Milano, abbiamo aspettato tutti e alle 8:35 abbiamo preso il treno
e siamo partiti.
2. IL VIAGGIO
Per arrivare a Venezia
abbiamo preso il treno e, durante il viaggio, ho giocato con Silvia al gioco
del quindici; quando ci siamo annoiate abbiamo giocato con un giornalino con
giochi enigmistici che avevo portato da casa. L’ultima mezz’ora abbiamo giocato
con Marian e Giada.
3. LA TRAVERSATA DI VENEZIA
Quando siamo usciti
dalla Stazione abbiamo percorso tanti vicoli stretti, abbiamo superato canali,
attraversato ponti, compreso il Ponte dei Sospiri, abbiamo visto gondole e
imbarcazioni enormi. Finalmente, dopo un’ora siamo arrivati vicino alla
Biennale, in un parco, dove abbiamo pranzato prima di entrare ai Giardini.
4. VISITA ALLA MOSTRA
All’inizio della visita abbiamo visto il Muro
del Pianto, un’opera di Fabio Mauri che rappresenta la partenza dei migranti e
i loro bagagli che hanno dovuto lasciare.
Successivamente abbiamo
visto un’opera di Huma Baba che rappresenta gli alieni, realizzata in
polistirolo e legno. Accanto c’era Earth Creation, opera realizzata con le dita
che rappresentava quello che l’autore vedeva fuori dalla sua finestra.
Il padiglione
dell’Olanda era composto da tre opere sulla natura che l’artista amava: una era
composta da tanti boccioli di rosa secchi deposti in un grande cerchio,
un’altra da oggetti trovati nella laguna di Venezia, la terza era fatta con
della terra raccolta in diversi paesi.
Abbiamo visitato i
padiglioni dei Paesi Nordici e del Giappone, che conteneva un’opera composta da
tante chiavi collegate con un filo rosso.
Il padiglione della
Francia era comodissimo perché c’erano dei divanetti dove ci siamo sdraiati per
vedere un albero che si spostava con la linfa. Abbiamo visitato, inoltre, il
Canada e la Germania. Alla fine abbiamo visitato l’Arsenale.
5. DESRIZIONE DELLA GUIDA
La nostra guida si
chiamava Francesca, era abbastanza alta ed aveva i capelli biondi. Nel parlare
teneva un tono di voce molto basso che non ci permetteva di capire tutto. Era
per la maggior parte vestita di nero e bianco e ci ha spiegato solo i Giardini.
6. LE TRE OPERE CHE MI HANNO COLPITO DI
PIU’
Mi
hanno colpito molto le opere dell’Olanda, specialmente i quadri con la terra
perché a me piace molto disegnare con le matite per fare sfumature.
Mi ha
impressionato molto l’opera del Giappone: The Key in the Hand. C’erano circa
ottomila chiavi legate da un filo rosso contenute in due barche;
l‘interpretazione dell’artista è quella di due mani (le barche) che raccolgono
le persone del mondo (le chiavi) unite da legami (i fili) di vario genere.
La terza opera
era quella della Francia che consisteva in un albero che si muoveva: nella
parte alta del padiglione c’era un buco da dove passava la luce del sole che
raggiungeva l’albero. L’albero si muoveva poiché, con la fotosintesi clorofilliana,
la linfa passava attraverso l’albero spostando il suo peso da una parte
all’altra.
7.
COMMENTO ANALITICO DELLA GITA
Questa
gita mi è piaciuta molto perché non avevo mai visto un’esposizione d’arte
contemporanea e perché non ero mai andata fuori Milano con la scuola. Penso che
tutti i professori dovrebbero portare le classi a vedere questa mostra, anche
se consiglierei di usare un mezzo di trasporto per arrivare alla Biennale
perché a piedi dalla Stazione è davvero stancante.
8.
VALUTAZIONE OLISTICA
**** su 5
di Olivia
INQUADRAMENTO
Lo scorso 21 ottobre la classe prima C della scuola media
Santa Caterina da Siena è andata in treno a vedere alcune mostre della Biennale di
Venezia: è stato molto interessante.
IL VIAGGIO
All’andata ero seduta vicino ad Anita, Maria e Francesca e dal
lato opposto sedevano Caue, Malith, Riccardo e Mikael. Abbiamo giocato e ci
siamo divertiti.
Al ritorno invece ero sempre di fianco ad Anita, Maria e
Francesca ma dall’altro lato c’erano Andrea, Lucrezia, Hiber e Giorgio. In
treno abbiamo scritto la relazione sulla gita a Venezia e per finire abbiamo
chiacchierato un po’. Mi sono divertita
molto!
LA TRAVERSATA DI VENEZIA
Durante la camminata tra la stazione e la Biennale
sono successe tantissime cose. Abbiamo fatto una camminata di un’ora e mezza, siamo
passati per Piazza San Marco, dove c’era tantissima gente, passando in stradine
strettissime, dove c’erano tantissimi negozi di maschere. Arrivati ai Giardini,
abbiamo avuto un quarto d’ora per mangiare e poi siamo entrati alla Biennale.
Usciti, ci siamo avviati verso l’Arsenale, dove abbiamo visto meno opere.
Tornando alla stazione siamo passati in una piazza, dove ci
hanno lasciato venti minuti per fare shopping, io però non ho comprato niente
perché non avevo portato dietro i soldi.
Una delle cose che mi ha stupito di più è che, essendo
Venezia circondata dalla laguna, non ci sono macchine, ma soltanto piccole vie
e canali dove passano le barche.
VISITA ALLA MOSTRA
La Biennale è stata molto bella e interessante perché avevamo
una guida tutta per noi che ci spiegava le opere. Ora anch’io faccio parte di
un’opera perché ho partecipato a un’installazione artistica che consisteva nel
firmare un contratto. Il tema della Biennale era “I futuri del Mondo”, un
argomento molto serio che però non ha impedito che ci divertissimo altrettanto.
LA DESCRIZIONE DELLA GUIDA
La guida che ci accompagnava era una donna molto
simpatica e, anche se aveva un tono di voce leggermente basso, era abbastanza
brava a parlare perché usava termini semplici e chiari. Non ci ha raccontato
niente di lei, ma aveva i capelli biondi e gli occhi castani ed era di media
altezza.
LE TRE OPERE CHE MI HANNO COLPITO DI PIÙ
Una delle opere che mi ha colpito di più è stata il
padiglione dei paesi nordici. Lì c’era un’istallazione di Camille Norment
Raptur che consisteva in grandi finestre bianche con dentro dei vetri spaccati,
mentre sul soffitto erano appesi degli enormi microfoni che emanavano il suono
dei vetri rotti appositamente da lei per realizzare l’opera. Lei, oltre ad essere
artista, è anche musicista!
Camille Norment - Padiglioni nordici |
Un’altra opera che mi ha colpito tantissimo è costituita da dei
quadretti che si trovavano nel padiglione dell’Olanda. I quadretti erano fatti
con la terra raccolta in diversi paesi del mondo, stesi con le nocche delle
dita senza utilizzare l’acqua. Le diverse terre avevano colori completamente differenti:
dal verde all’arancio. L’artista ama molto la natura e Venezia.
Padiglione dell'Olanda |
Mi è piaciuta moltissimo anche l’opera di Chiaru Shiroca che
si trovava nel padiglione del Giappone, fabbricata con delle chiavi intrecciate
con fili di lana rossa. L’artista, con l’aiuto di alcuni
collaboratori, ha impiegato due mesi a realizzarla.
COMMENTO ANALITICO
La passeggiata per arrivare alla Biennale è stata
lunga ma piacevole, la mostra è stata interessante e il tempo è stato
favorevole.
In generale la gita mi è
piaciuta molto perché ci sono stati sia dei momenti di riflessione, sia dei
momenti di svago.
COMMENTO OLISTICO
★★★★