domenica 25 ottobre 2015

RELAZIONI SULLA GITA ALLA BIENNALE DI VENEZIA 3



                                                               di  Marta 

1. INQUADRAMENTO

Il 21 ottobre, con la mia classe, sono andata a Venezia per visitare la Biennale d’arte contemporanea; alle 8:15 ci siamo trovati nell’atrio centrale della Stazione Centrale di Milano, abbiamo aspettato tutti e alle 8:35 abbiamo preso il treno e siamo partiti.

2. IL VIAGGIO
            Per arrivare a Venezia abbiamo preso il treno e, durante il viaggio, ho giocato con Silvia al gioco del quindici; quando ci siamo annoiate abbiamo giocato con un giornalino con giochi enigmistici che avevo portato da casa. L’ultima mezz’ora abbiamo giocato con Marian e Giada.

3. LA TRAVERSATA DI VENEZIA
            Quando siamo usciti dalla Stazione abbiamo percorso tanti vicoli stretti, abbiamo superato canali, attraversato ponti, compreso il Ponte dei Sospiri, abbiamo visto gondole e imbarcazioni enormi. Finalmente, dopo un’ora siamo arrivati vicino alla Biennale, in un parco, dove abbiamo pranzato prima di entrare ai Giardini.

4. VISITA ALLA MOSTRA
All’inizio della visita abbiamo visto il Muro del Pianto, un’opera di Fabio Mauri che rappresenta la partenza dei migranti e i loro bagagli che hanno dovuto lasciare.
            Successivamente abbiamo visto un’opera di Huma Baba che rappresenta gli alieni, realizzata in polistirolo e legno. Accanto c’era Earth Creation, opera realizzata con le dita che rappresentava quello che l’autore vedeva fuori dalla sua finestra.
            Il padiglione dell’Olanda era composto da tre opere sulla natura che l’artista amava: una era composta da tanti boccioli di rosa secchi deposti in un grande cerchio, un’altra da oggetti trovati nella laguna di Venezia, la terza era fatta con della terra raccolta in diversi paesi.
            Abbiamo visitato i padiglioni dei Paesi Nordici e del Giappone, che conteneva un’opera composta da tante chiavi collegate con un filo rosso.
            Il padiglione della Francia era comodissimo perché c’erano dei divanetti dove ci siamo sdraiati per vedere un albero che si spostava con la linfa. Abbiamo visitato, inoltre, il Canada e la Germania. Alla fine abbiamo visitato l’Arsenale.

5. DESRIZIONE DELLA GUIDA
            La nostra guida si chiamava Francesca, era abbastanza alta ed aveva i capelli biondi. Nel parlare teneva un tono di voce molto basso che non ci permetteva di capire tutto. Era per la maggior parte vestita di nero e bianco e ci ha spiegato solo i Giardini.

6. LE TRE OPERE CHE MI HANNO COLPITO DI PIU’
            Mi hanno colpito molto le opere dell’Olanda, specialmente i quadri con la terra perché a me piace molto disegnare con le matite per fare sfumature.

Mi ha impressionato molto l’opera del Giappone: The Key in the Hand. C’erano circa ottomila chiavi legate da un filo rosso contenute in due barche; l‘interpretazione dell’artista è quella di due mani (le barche) che raccolgono le persone del mondo (le chiavi) unite da legami (i fili) di vario genere.

La terza opera era quella della Francia che consisteva in un albero che si muoveva: nella parte alta del padiglione c’era un buco da dove passava la luce del sole che raggiungeva l’albero. L’albero si muoveva poiché, con la fotosintesi clorofilliana, la linfa passava attraverso l’albero spostando il suo peso da una parte all’altra.


7. COMMENTO ANALITICO DELLA GITA
            Questa gita mi è piaciuta molto perché non avevo mai visto un’esposizione d’arte contemporanea e perché non ero mai andata fuori Milano con la scuola. Penso che tutti i professori dovrebbero portare le classi a vedere questa mostra, anche se consiglierei di usare un mezzo di trasporto per arrivare alla Biennale perché a piedi dalla Stazione è davvero stancante.

8. VALUTAZIONE OLISTICA
**** su 5






di Olivia

INQUADRAMENTO

         Lo scorso 21 ottobre la classe prima C della scuola media Santa Caterina da Siena è andata in treno a vedere alcune mostre della Biennale di Venezia: è stato molto interessante.

IL VIAGGIO

         All’andata ero seduta vicino ad Anita, Maria e Francesca e dal lato opposto sedevano Caue, Malith, Riccardo e Mikael. Abbiamo giocato e ci siamo divertiti.
         Al ritorno invece ero sempre di fianco ad Anita, Maria e Francesca ma dall’altro lato c’erano Andrea, Lucrezia, Hiber e Giorgio. In treno abbiamo scritto la relazione sulla gita a Venezia e per finire abbiamo chiacchierato un po’.  Mi sono divertita molto!

LA TRAVERSATA DI VENEZIA

            Durante la camminata tra la stazione e la Biennale sono successe tantissime cose. Abbiamo fatto una camminata di un’ora e mezza, siamo passati per Piazza San Marco, dove c’era tantissima gente, passando in stradine strettissime, dove c’erano tantissimi negozi di maschere. Arrivati ai Giardini, abbiamo avuto un quarto d’ora per mangiare e poi siamo entrati alla Biennale. Usciti, ci siamo avviati verso l’Arsenale, dove abbiamo visto meno opere.
         Tornando alla stazione siamo passati in una piazza, dove ci hanno lasciato venti minuti per fare shopping, io però non ho comprato niente perché non avevo portato dietro i soldi.
         Una delle cose che mi ha stupito di più è che, essendo Venezia circondata dalla laguna, non ci sono macchine, ma soltanto piccole vie e canali dove passano le barche.

VISITA ALLA MOSTRA

            La Biennale  è stata molto bella e interessante perché avevamo una guida tutta per noi che ci spiegava le opere. Ora anch’io faccio parte di un’opera perché ho partecipato a un’installazione artistica che consisteva nel firmare un contratto. Il tema della Biennale era “I futuri del Mondo”, un argomento molto serio che però non ha impedito che ci divertissimo altrettanto.

LA DESCRIZIONE DELLA GUIDA

            La guida che ci accompagnava era una donna molto simpatica e, anche se aveva un tono di voce leggermente basso, era abbastanza brava a parlare perché usava termini semplici e chiari. Non ci ha raccontato niente di lei, ma aveva i capelli biondi e gli occhi castani ed era di media altezza.

LE TRE OPERE CHE MI HANNO COLPITO DI PIÙ

            Una delle opere che mi ha colpito di più è stata il padiglione dei paesi nordici. Lì c’era un’istallazione di Camille Norment Raptur che consisteva in grandi finestre bianche con dentro dei vetri spaccati, mentre sul soffitto erano appesi degli enormi microfoni che emanavano il suono dei vetri rotti appositamente da lei per realizzare l’opera. Lei, oltre ad essere artista, è anche musicista!
Camille Norment - Padiglioni nordici
         Un’altra opera che mi ha colpito tantissimo è costituita da dei quadretti che si trovavano nel padiglione dell’Olanda. I quadretti erano fatti con la terra raccolta in diversi paesi del mondo, stesi con le nocche delle dita senza utilizzare l’acqua. Le diverse terre avevano colori completamente differenti: dal verde all’arancio. L’artista ama molto la natura e Venezia.
Padiglione dell'Olanda
 
         Mi è piaciuta moltissimo anche l’opera di Chiaru Shiroca che si trovava nel padiglione del Giappone, fabbricata con delle chiavi intrecciate con fili di lana rossa. L’artista, con l’aiuto di alcuni collaboratori, ha impiegato due mesi a realizzarla.
 
Padiglione giapponese

COMMENTO ANALITICO
            La passeggiata per arrivare alla Biennale è stata lunga ma piacevole, la mostra è stata interessante e il tempo è stato favorevole.
       In generale la gita mi è piaciuta molto perché ci sono stati sia dei momenti di riflessione, sia dei momenti di svago.

COMMENTO OLISTICO

★★★★