Leggo giornali, guardo telegiornali, cerco in internet
di Marta
La notte del 13 novembre 2015, a Parigi, ci sono stati
sette attentati in sette posti diversi: il teatro Bataclan, un caffè, un
ristorante giapponese e uno cambogiano, una pizzeria e lo Stade de France; i morti
sono 129 ed i feriti 352.
Valeria Solesin era una ragazza
veneziana molto conosciuta ed apprezzata da tanti, che era andata a Parigi con
il fidanzato e un’amica per studiare. La sera del 13 novembre il gruppo era
andato al teatro Bataclan, quando a un certo punto i ragazzi sentono gli spari
e cominciano a scappare, ma appena si trovano fuori si accorgono che manca
Valeria che è stata colpita ed è morta all’interno del teatro.
I genitori di Valeria sono stati
intervistati più volte, senza scomporsi e dimostrando grande forza d’animo e
coraggio ripetendo che Valeria era una ragazza fantastica e molto amata da
tutti.
La polizia ha arrestato alcuni dei
terroristi che hanno realizzato le stragi di Parigi: il capo sembra fosse
Abdelhamid Abaaoud, ucciso durante un blitz; Abdeslam Salah è un belga molto pericoloso e ritenuto l’ottavo attentatore
che la polizia si è lasciato sfuggire. Omar Ismail Mostefai era un
francese che faceva parte del gruppo di attentatori al teatro Bataclan insieme
a Samy Amimou ed a uno non identificato; mentre il primo è stato ucciso dalla
polizia, il secondo si è fatto esplodere nel teatro. Brahim Abdeslam, fratello di Salah, si è suicidato nel caffè
facendosi esplodere con una cintura di
esplosivo; faceva parte del gruppo degli attentatori al ristorante. È stato
trovato un documento siriano falso di uno degli attentatori che lo indicava
come “Ahmad al-Mohammad”. Bilal Hadfi era un cittadino francese residente in
Belgio che si è fatto esplodere fuori dallo stadio.
A Pa rigi il 20 novembre è stato decretato il
coprifuoco dalle 22:00 della sera fino alle 6:00 del 23 novembre, come
annunciato dalla polizia, a causa dello stato di emergenza del Paese.
In Italia è stata
rafforzata la sicurezza per gli allarmi attentati in particolare nei
luoghi più affollati.
Storie di vittime
di Andrea
Accanto ai francesi ci sono molti
stranieri tra le 130 vittime degli attentati compiuti dai terroristi islamici a
Parigi venerdì 13 novembre.
Vi sono persone di 14
Paesi: Algeria, Belgio, Cile, Germania, Gran Bretagna, Italia, Marocco,
Messico, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia, Tunisia, Stati Uniti.
In quello che resta un
bilancio provvisorio si piangono una ragazza italiana, un algerino, tre belgi,
un britannico, tre cileni, un tedesco, due messicani, un marocchino, due
portoghesi, due romeni, uno spagnolo, uno svedese, due tunisini, una
statunitense.
Tra le storie mi ha
colpito quella di Loudovic Bounbas,
definito l’eroe del bar. È uno delle vittime della tragica notte di Parigi.
Nato in Congo quaranta anni fa è cresciuto a Lille in Francia. Loudovic
lavorava come impiegato alla Fed Ex.
La sera di
venerdì 13 novembre era seduto ai tavolini del bar Belle Epoque, come spesso
faceva all’uscita dal lavoro, quando all’improvviso ha sentito gli spari.
Loudovic invece di fuggire ha deciso di provare a fermare l’attacco. Si è
lanciato addosso ad uno degli attentatori per cercare di bloccarlo. Il suo
gesto purtroppo non ha avuto l’esito che sperava.
A seguito della strage
sono seguite tante iniziative, una mi ha particolarmente coinvolto. Si tratta
di un video di YouTube che ho fatto mio: “Non si può restare indifferenti a
quanto accaduto. Se è vero che il tempo dona saggezza spero che il mondo
invecchi presto e che i suoi pensieri somiglino a quelli dei bambini che oltre
ogni confine, religione e colore, oltre le carestie, terremoti e guerre, non
smettono mai di sorridere, merito della loro forza interiore”.
In conclusione posso
affermare che la pace inizia da noi.