Il Goblin
di Marta
C’era una
volta un goblin che viveva in un’astronave; siccome si sentiva solo, un giorno
decise di trovare una moglie anche a costo della propria vita.
Dopo mesi e mesi di faticoso cammino il goblin
arrivò dal re e gli chiese dove poteva trovare una moglie. Il re gli rispose
che per trovarla doveva superare tre prove difficili e pericolose, ma il goblin
era deciso: doveva trovare una moglie e portarla con sé, entrambi sani e salvi
a casa.
Il re, per
aiutare il goblin, gli fece dei doni che ripose in una borsa tra i quali una
coccinella di nome Fortunella che l’avrebbe aiutato a superare le prove, però
si raccomandò di aprire la borsa solo in caso d'emergenza.
La prima prova
consisteva nell’attraversare il vulcano Spucifero dal quale fuoriusciva lava
bollente, senza l’aiuto di nessun ponte e, ovviamente, senza caderci dentro.
Subito dopo, seguendo la strada indicata come “Sentiero Lava Bollente”,
avrebbero dovuto trovare “Dolcilandia” la città dei dolci; questa prova
consisteva anche nel non mangiare niente: né le case, né gli alberi, né i
fiori, né l’erba, né altro.
Se avessero
mangiato anche solo una goccia di cioccolato il re avrebbe tagliato loro la
testa.
La seconda prova consisteva nell’immergersi nel lago
Infinito, trovare una mappa e portarla a riva.
La terza e ultima prova consisteva, seguendo la
mappa, nell’andare nel Regno del Drago D’oro, il più feroce della storia, e
prendergli la corona che portava in testa.
Il goblin
partì con tutto il coraggio e la fiducia in se stesso per affrontare le tre
prove. Si mise in cammino verso il vulcano Spucifero e dopo giorni di fatiche
cominciò a scorgere il vulcano; piano piano gli si avvicinò e sentì sempre di
più il suo calore. Nel giorno di riposo il goblin sognò di attraversare il
vulcano con un ramo, solo che si svegliò, proprio quando stava per
attraversarlo, da un pizzicottino sul braccio…..era Fortunella! La coccinella
gli spiegò che dovevano attraversarlo al più presto perché tra poco sarebbe
crollato e non ci sarebbe stata alcuna via di scampo. Il goblin allora propose
di fare un piano per attraversare il vulcano senza cadere, Fortunella ebbe
un’idea: si sarebbero aiutati a vicenda, ma in che modo? Ci pensarono a lungo e
dopo un po’ il goblin notò una scritta in lontananza, oltre il vulcano, che
diceva: “qui c’è una corda”. All’improvviso il goblin ebbe un’idea: avrebbe
lanciato Fortunella al di là del vulcano e poi lei avrebbe lanciato la corda al
goblin che si sarebbe legato e fatto trasportare.
Iniziarono
così l’avventura; il goblin lanciò Fortunella e aspettò che gli tirasse la
corda, dopodiché insieme scavalcarono il vulcano.
Seguendo il
“Sentiero Lava Bollente” arrivarono a “Dolcilandia”, l’attraversarono di fretta
senza mangiare nulla.
Chiesero
indicazioni sul Lago Infinito, quando lo trovarono si tuffarono per recuperare
la mappa, ma ad un certo punto a loro mancò l’aria. Decisi a non risalire in
superficie, aprirono la borsa e cercarono qualcosa di utile per respirare,
immediatamente trovarono delle bombole di ossigeno, le indossarono e
continuarono l’immersione. Dopo cinque minuti Fortunella avvistò la mappa e
insieme la presero risalendo felici di aver concluso la seconda prova.
Aprirono la
mappa e guardarono in che punto si trovava il Regno del Drago D’oro, si
diressero in direzione nord e, dopo giorni di faticosa marcia, dall’alto videro
il castello.
Per
raggiungere il castello bisognava attraversare una distesa di neve e loro non
avevano scarpe adatte, frugarono nella borsa e trovarono una sciarpa e uno
slittino: la sciarpa per la coccinella e lo slittino per il goblin.
Cominciarono la discesa e,
appena furono davanti al castello, dovettero pensare a come entrare: in quel
momento un’aquila si avvicinò a loro e fece capire di salire su di lei che li
avrebbe trasportati nel castello. Appena dentro sentirono russare molto forte e
seguendo il suono arrivarono alla camera del Drago D’oro, ma non appena
tentarono di prendere la corona, il Drago si svegliò e si mise a rincorrerli.
Nel girare l’angolo però si trovò di fronte Goa, la futura moglie del goblin
che, con una bastonata, lo fece svenire. Goa si girò e subito si appassionò del
goblin, gli porse la corona e lui la ringraziò appassionatamente dandole un
bacino sulla guancia.
Uscirono dal grosso
portone e immediatamente arrivò l’aquila che li portò dal re, il quale si
congratulò con il goblin.
Il goblin portò a casa la
moglie e, dopo un anno, ebbero un figlio: goblin Junior.
La famiglia visse per sempre felice e
contenta.
Iron Man e Capitan America
di Andrea
C’erano
una volta nella colorata città di Fumettocity due amici, uno era tutto rosso
con la testa d’oro ed era conosciuto da tutti come Iron Man, l’altro era tutto
vestito di rosso e blu ed era conosciuto da tutti come Capitan America.
Avevano
scelto di dedicare la loro vita a salvare gli indifesi così come facevano i
cavalieri del passato. In tante occasioni avevano salvato la Terra e per questo
erano diventati supereroi.
Ad
un certo punto le loro identità segrete vengono messe in pericolo perché lo Stato
vuole registrare i loro nomi, allora inizia la caccia al supereroe.
I
due amici per difendersi creano dei team. Mentre lo Stato e i supereroi sono
uno di fronte all’altro il male dilaga. Lo Stato e i supereroi si accorgono di
aver perso di vista il loro vero obbiettivo ovvero proteggere la popolazione.
Decidono quindi di rispettarsi accettando le reciproche condizioni e tornano a
combattere il male insieme e così ritorna la pace a Fumettocity.
Morale:ognuno
ha il diritto alla sua privacy.