giovedì 12 novembre 2015

LE NOSTRE FIABE CON LE FUNZIONI DI PROPP

Il Goblin
di Marta

C’era una volta un goblin che viveva in un’astronave; siccome si sentiva solo, un giorno decise di trovare una moglie anche a costo della propria vita.
Dopo mesi e mesi di faticoso cammino il goblin arrivò dal re e gli chiese dove poteva trovare una moglie. Il re gli rispose che per trovarla doveva superare tre prove difficili e pericolose, ma il goblin era deciso: doveva trovare una moglie e portarla con sé, entrambi sani e salvi a casa.
Il re, per aiutare il goblin, gli fece dei doni che ripose in una borsa tra i quali una coccinella di nome Fortunella che l’avrebbe aiutato a superare le prove, però si raccomandò di aprire la borsa solo in caso d'emergenza.
La prima prova consisteva nell’attraversare il vulcano Spucifero dal quale fuoriusciva lava bollente, senza l’aiuto di nessun ponte e, ovviamente, senza caderci dentro. Subito dopo, seguendo la strada indicata come “Sentiero Lava Bollente”, avrebbero dovuto trovare “Dolcilandia” la città dei dolci; questa prova consisteva anche nel non mangiare niente: né le case, né gli alberi, né i fiori, né l’erba, né altro.
Se avessero mangiato anche solo una goccia di cioccolato il re avrebbe tagliato loro la testa.
La seconda prova consisteva nell’immergersi nel lago Infinito, trovare una mappa e portarla a riva.
La terza e ultima prova consisteva, seguendo la mappa, nell’andare nel Regno del Drago D’oro, il più feroce della storia, e prendergli la corona che portava in testa.
Il goblin partì con tutto il coraggio e la fiducia in se stesso per affrontare le tre prove. Si mise in cammino verso il vulcano Spucifero e dopo giorni di fatiche cominciò a scorgere il vulcano; piano piano gli si avvicinò e sentì sempre di più il suo calore. Nel giorno di riposo il goblin sognò di attraversare il vulcano con un ramo, solo che si svegliò, proprio quando stava per attraversarlo, da un pizzicottino sul braccio…..era Fortunella! La coccinella gli spiegò che dovevano attraversarlo al più presto perché tra poco sarebbe crollato e non ci sarebbe stata alcuna via di scampo. Il goblin allora propose di fare un piano per attraversare il vulcano senza cadere, Fortunella ebbe un’idea: si sarebbero aiutati a vicenda, ma in che modo? Ci pensarono a lungo e dopo un po’ il goblin notò una scritta in lontananza, oltre il vulcano, che diceva: “qui c’è una corda”. All’improvviso il goblin ebbe un’idea: avrebbe lanciato Fortunella al di là del vulcano e poi lei avrebbe lanciato la corda al goblin che si sarebbe legato e fatto trasportare.
Iniziarono così l’avventura; il goblin lanciò Fortunella e aspettò che gli tirasse la corda, dopodiché insieme scavalcarono il vulcano.
Seguendo il “Sentiero Lava Bollente” arrivarono a “Dolcilandia”, l’attraversarono di fretta senza mangiare nulla.
Chiesero indicazioni sul Lago Infinito, quando lo trovarono si tuffarono per recuperare la mappa, ma ad un certo punto a loro mancò l’aria. Decisi a non risalire in superficie, aprirono la borsa e cercarono qualcosa di utile per respirare, immediatamente trovarono delle bombole di ossigeno, le indossarono e continuarono l’immersione. Dopo cinque minuti Fortunella avvistò la mappa e insieme la presero risalendo felici di aver concluso la seconda prova.
Aprirono la mappa e guardarono in che punto si trovava il Regno del Drago D’oro, si diressero in direzione nord e, dopo giorni di faticosa marcia, dall’alto videro il castello.
Per raggiungere il castello bisognava attraversare una distesa di neve e loro non avevano scarpe adatte, frugarono nella borsa e trovarono una sciarpa e uno slittino: la sciarpa per la coccinella e lo slittino per il goblin.
Cominciarono la discesa e, appena furono davanti al castello, dovettero pensare a come entrare: in quel momento un’aquila si avvicinò a loro e fece capire di salire su di lei che li avrebbe trasportati nel castello. Appena dentro sentirono russare molto forte e seguendo il suono arrivarono alla camera del Drago D’oro, ma non appena tentarono di prendere la corona, il Drago si svegliò e si mise a rincorrerli. Nel girare l’angolo però si trovò di fronte Goa, la futura moglie del goblin che, con una bastonata, lo fece svenire. Goa si girò e subito si appassionò del goblin, gli porse la corona e lui la ringraziò appassionatamente dandole un bacino sulla guancia.
Uscirono dal grosso portone e immediatamente arrivò l’aquila che li portò dal re, il quale si congratulò con il goblin.
Il goblin portò a casa la moglie e, dopo un anno, ebbero un figlio: goblin Junior.
 La famiglia visse per sempre felice e contenta. 

 Iron Man e Capitan America

di Andrea


     C’erano una volta nella colorata città di Fumettocity due amici, uno era tutto rosso con la testa d’oro ed era conosciuto da tutti come Iron Man, l’altro era tutto vestito di rosso e blu ed era conosciuto da tutti come Capitan America.
     Avevano scelto di dedicare la loro vita a salvare gli indifesi così come facevano i cavalieri del passato. In tante occasioni avevano salvato la Terra e per questo erano diventati supereroi.
Ad un certo punto le loro identità segrete vengono messe in pericolo perché lo Stato vuole registrare i loro nomi, allora inizia la caccia al supereroe.
     I due amici per difendersi creano dei team. Mentre lo Stato e i supereroi sono uno di fronte all’altro il male dilaga. Lo Stato e i supereroi si accorgono di aver perso di vista il loro vero obbiettivo ovvero proteggere la popolazione. Decidono quindi di rispettarsi accettando le reciproche condizioni e tornano a combattere il male insieme e così ritorna la pace a Fumettocity.
Morale:ognuno ha il diritto alla sua privacy.