Come misurare la ricchezza di un paese?
1. PIL pro capite
2. HDI (o ISU)
3. FIL: Felicità interna lorda - Un altro modo di misurare lo sviluppo
Parametri
- i parametri dell'HDI
+
+
- la ricchezza dei rapporti sociali
-la qualità dell'aria
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(ripreso in modo libero da Wikipedia)
La felicità
interna lorda o FIL (in lingua inglese gross national happiness -
GNH) è il tentativo di definire - con un evidente ammiccamento ironico,
ma con altrettanto evidenti intenti sociologici - uno standard di vita
sulla falsariga del prodotto interno lordo
(PIL).
Bhutan e il suo FIL
Bhutan |
Un esempio
fondamentale dell'utilità a conoscere il proprio FIL è dato dal Bhutan, piccolo stato montuoso dell'Asia. Questo stato già da
4 anni adotta come indicatore per calcolare il benessere della popolazione il
FIL. I criteri presi in considerazione sono la qualità dell'aria, la salute dei
cittadini, l'istruzione, la ricchezza dei rapporti sociali. Secondo alcuni dati
questo paese è uno dei più poveri dell'Asia, con un PIL pro capite di 2088
dollari (2010). Tuttavia, secondo un sondaggio, è anche la
nazione più felice del continente e l'ottava del mondo. Gli ideatori di questo
indice non mirano ad una “retrocessione”, cioè non vogliono passare per
anti-tecnologici o anti-materialisti, ma il loro programma punta a migliorare
l'istruzione, la protezione dell'ecosistema e a permettere lo sviluppo delle
comunità locali. È dunque per questo che ogni stato deve sì prendere in
considerazione il suo PIL, ma deve anche mirare al benessere dei cittadini,
quindi deve attuare, se non in modo cosi prevalente, l'indicatore di felicità
interna lorda; perché, come abbiamo visto, sul campo del benessere dei
cittadini, anche un piccolo paese può essere uno dei migliori del mondo.
La FIL nelle parole del Dalai Lama
Il Dalai Lama è un convinto sostenitore della FIL. A
questo proposito ha dichiarato: «Come buddhista, sono convinto che il fine
della nostra vita è quello di superare la sofferenza e di raggiungere la
felicità. Per felicità però non intendo solamente il piacere effimero che
deriva esclusivamente dai piaceri materiali. Penso ad una felicità duratura che
si raggiunge da una completa trasformazione della mente e che può essere
ottenuta coltivando la compassione, la pazienza e la saggezza. Allo stesso
tempo, a livello nazionale e mondiale abbiamo bisogno di un sistema economico
che ci aiuti a perseguire la vera felicità. Il fine dello sviluppo economico
dovrebbe essere quello di facilitare e di non ostacolare il raggiungimento
della felicità».